lunedì 3 settembre 2012

Ormai l'Iran ha superato la linea rossa // I «non allineati» a Teheran fiera d'odio per l'Occidente Ormai l'Iran ha superato la linea rossa

Fiamma Nirenstein BlogFiamma Nirenstein Blog
 


Il Giornale, 3 settembre 2012
C’erano due buone ragioni per chiedere a Israele di rimandare l’ attacco alle strutture nucleari iraniane: la prima la possibilità che il programma degli ayatollah fosse indietro, lontano dall’obiettivo della bomba. La seconda, che gli USA avrebbero agito al momento opportuno per bloccarlo. Tutti e due questi argomenti sono caduti nel giro di poche ore.

Prima vicenda: l’IAEA l’agenzia nucleare dell’ONU, ha certificato col suo rapporto che il numero di centrifughe è raddoppiato rispetto all’inizio dei colloqui con Teheran. A Fordo ci sono ora 2140 centrifughe per l’arricchimento, e il processo che produce la purezza che serve per la bomba è veloce: ormai mancano solo 50 chilogrammi, il peso di un ragazzo. Si realizza in settimane. L’IAEA dice anche che ci sono decisi segni che l’Iran sia costruendo il missile necessario per la bomba.

Seconda vicenda: il Capo di Stato Maggiore generale Martin Dempsey, o che glielo abbia suggerito Obama e che gli sia uscito dal cuore, ha dichiarato che gli USA “non saranno complici” di un attacco alle strutture nucleari iraniane. Non si capisce se intenda dire che gli USA condannerebbero Israele, siamo arrivati alla follia?

Comunque nel frattempo la vicina esercitazione antimissile congiunta USA-Israele (contro l’eventuale pioggia di missili su Israele, e l’Iran ha sempre promesso una risposta balistica devastante con i suoi shihab e con i 40mila missili degli hezbollah) ha subito una riduzione del numero dei soldati americani da 5000 a 1500 circa, le due navi Aegis Ballistic Intercepting Missile mandate nel Mediterraneo sono diventate una, e i sistemi Patriot sono stati spediti senza i soldati che li manovrano. Il messaggio potrebbe essere: noi siamo ancora alleati, ok, ma con l’impiccio iraniano non c’entriamo. Che dovrebbe fare Israele se non sentirsi sola, e di conseguenza agire al di fuori di ogni contesto internazionale? La Germania intanto vende sottomarini all’Egitto dei Fratelli Musulmani, l’Iran raggiante ha stretto un bell’accordo con la Corea del Nord, suo antico fornitore di tecnologia atomica e missilistica. Chissà cosa dice il coreano del sud Ban Ki Moon, così volenteroso a Teheran alla conferenza dei non allieneati.

Infine: come mai i rapporti dell’IAEA tutti li citavano quando Al Baradei diceva che l’Iran si era calmato, e ora che provano che siamo arrivati alla bomba non se ne occupa nessuno?   

 
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