giovedì 22 marzo 2012

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice Presidente della Commissione Affari Esteri:

A nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani desidero ringraziare gli onorevoli Fiamma Nirenstein, Ferdinando Adornato, Margherita Boniver, Paolo Corsini e Gianni Vernetti che hanno sottoscritto questa interrogazione che è ed resterà  una pagina onorevole nelle relazioni tra il popolo iraniano e il parlamento italiano. grazie ancora
davood karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Itaalia


“Ieri alla riunione della Commissione Esteri il sottosegretario Marta Dassù ha risposto all’interrogazione sulle sanzioni dell’UE relative al piano nucleare iraniano che ho presentato con i colleghi Francesco Adornato (Udc), Margherita Boniver (Pdl), Paolo Corsini (Pd) e Gianni Vernetti (Api). Allego l’interrogazione scritta con l’idea che sia particolarmente importante che anche i parlamentari spingano con il loro impegno le sanzioni stabilite dall’Unione Europea. L’impegno del governo è stato confermato dalla dr.ssa Dassù.
Abbiamo chiesto al governo come intenda ottemperare alla risoluzione europea che ha deciso a febbraio la cessazione di ogni commercio di prodotti petroliferi a partire dal prossimo luglio, se siamo pronti, se c’è una volontà politica determinata. Mi è sembrato che questa volontà politica sia stata confermata anche dal fatto che l’Italia è tra “gli undici stati che - come ha dichiarato il Segretario di Stato Americano Hillary Clinton - hanno più sensibilmente ridotto il loro volume di acquisti di greggio dall’Iran” nell’intento di indurlo a rivedere la sua politica atomica.
Ritengo che la risposta a questa interrogazione provi l’impegno italiano contro un Iran nucleare che costituirebbe un pericolo per l’Europa, per Israele e per il mondo intero.”
Roma, 21 marzo 2012
In allegato il testo dell'interrogazione
Per informazionie si prega di contattare la segreteria dell'On. Fiamma Nirenstein: Raffaella tel. 06 6760 6805 cell. 393 805 8906 mail: raffaella.delsanto@camera.it


Interrogazione a risposta immediata in Commissione Esteri


Al Ministro degli Affari Esteri


Premesso che:

nella seduta dello scorso 23 gennaio il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di imporre sanzioni contro l’Iran per il suo controverso piano nucleare. Le sanzioni diventeranno effettive gradualmente: la proibizione per i prodotti petrolchimici scatterà dal 1° maggio, mentre per i contratti petroliferi firmati prima del 23 gennaio 2012, le sanzioni avranno decorrenza dal 1° luglio 2012;
le disposizioni dell’UE, simili a quelle statunitensi, hanno l’obbiettivo di congelare i beni della Banca centrale iraniana e di proibire gli acquisti di prodotti petrolchimici o derivanti dal petrolio, le vendite di tecnologie e macchinari utilizzati nei settori petrolchimico, del petrolio e del gas naturale. Oltre a ciò, le suddette disposizioni puntano a sanzionare anche i servizi finanziari necessari per assicurare il trasporto di questi prodotti (come linee di credito e le coperture assicurative di navi ed altri mezzi di trasporto), e a bloccare i nuovi investimenti esteri, il commercio e il brokering di oro, di materiali preziosi e di diamanti;
secondo i dati forniti dall'Energy Information Administration (EIA), l'Iran vende all'Europa il 22% del totale delle sue esportazioni che ammontano a 2 milioni e 583mila barili di greggio al giorno. Teheran esporta complessivamente verso l'Ue circa 700mila barili di greggio al giorno, 180mila dei quali diretti verso l'Italia;
l’indisponibilità fino ad ora dimostrata dalle autorità iraniane a concordare una soluzione in materia di energia nucleare, secondo quanto prescritto dal Trattato di non proliferazione del quale Teheran è firmataria, sta mettendo in seria discussione le relazioni tra l’Unione europea e l’Iran;

lo scorso 15 febbraio il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha annunciato l’inaugurazione di 3000 nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio al 20%, che vanno ad aggiungersi alle 6000 già attive; questa attività si svolge nell’impianto sotterraneo di Fordo, la cui esistenza è stata rivelata dalle autorità iraniane solamente nel settembre 2009, dopo essere stata tenuta segreta di fronte agli osservatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ai quali lo scorso gennaio è stato impedito di accedere alla base militare di Parchin, a sud-est di Teheran, dove si crede l’Iran stia portando avanti la fase di sperimentazione di armi nucleari;

la condotta della Repubblica islamica iraniana nei confronti della comunità internazionale ha indotto gli ispettori dell'agenzia Onu a intraprendere una seconda missione nei giorni 20 e 21 febbraio, appena tre settimane dopo l’ultima ispezione avvenuta nel mese di gennaio, al fine di chiarire la natura del programma nucleare iraniano;

l’Italia, ha sostenuto le sanzioni imposte il 23 gennaio scorso dal Consiglio dell’Unione Europea, nonostante le possibili ripercussioni sugli approvvigionamenti energetici del nostro Paese, come già è accaduto ai governi di Francia e Inghilterra. La scelta compiuta dall’Italia, infatti, è vitale per l’affermazione di una posizione europea unitaria;

tale coesione è necessaria in seno all’intera comunità internazionale per spingere le autorità iraniane a modificare le scelte compiute fino ad oggi, sia sul piano del nucleare che su quello del rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti dalle convenzioni di carattere internazionale già firmate e ratificate, come l’inadempienza alla Convenzione Internazionale sul Genocidio del 1948 che vieta esplicitamente ogni forma di “incitamento al genocidio” laddove il governo iraniano persevera nella reiterata e aggressiva minaccia all’esistenza dello Stato di Israele, attraverso incessanti appelli alla sua distruzione da parte dei massimi dirigenti iraniani responsabili anche della sistematica violazione dei diritti umani, del ricorso alla tortura, della violenta repressione del dissenso, delle carcerazioni preventive, grazie all’esplicito uso politico e strumentale degli apparati di polizia, delle formazioni paramilitari, della magistratura, della giustizia del regime persiano;

in vista delle prossime elezioni parlamentari, previste per il 2 marzo, il regime iraniano ha adottato una serie di misure restrittive della libertà di espressione e di assemblea, compreso l’inasprimento della censura di internet che ha portato all’oscuramento di social network e provider e-mail come Google e Yahoo;


Per sapere:
·        come l’Italia si prepari a rispettare le scadenze così come previste dalla programmazione del Consiglio dell’Unione Europea per l’entrata in vigore delle sanzioni.
·        se il Governo ritenga che l’Unione Europea si presenterà all’appuntamento di giugno con un atteggiamento unitario e conforme alla decisione del Consiglio e se sia stato previsto un meccanismo di reciproco sostegno agli Stati membri;
·        quali altri provvedimenti intenda proporre l’Italia per continuare ad esprimere viva riprovazione per le gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica islamica;
·        quali azioni intenda assumere il Governo per far sì che l’Iran sia indotto a una maggiore e intensa collaborazione al fine di risolvere i contenziosi attualmente in essere con il resto della comunità internazionale con particolare attenzione alla questione del nucleare.

Roma, 28 febbraio 2012
On. Fiamma Nirenstein
On. Ferdinando Adornato
On. Margherita Boniver
On. Paolo Corsini
On.  Gianni Vernetti





 
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