venerdì 27 gennaio 2012

Iran: «La strada giusta sono le sanzioni» Intervista al ministro degli Esteri Giulio Terzi



27-01-2012
Quelle che seguono sono le dichiarazioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi, raccolte da David Carretta per “Radio Radicale” realizzata il 23 gennaio scorso a Bruxelles. Il tema centrale dell'intervista: la crisi con l'Iran, l'embargo e le possibili ripercussioni sull'economia italiana. 
La Russia ha detto che le sanzioni sono una mossa unilaterale, l'Iran continua a minacciare di chiudere lo stretto di Hormuz. Le sanzioni sono la strada giusta?
“Le sanzioni sono la strada giusta e l'Unione Europea ne è convinta. Non c'è nessuna incrinatura del fronte europeo su questo, tutti i paesi membri ritengono che la possibilità di riportare la leadership iraniana al tavolo del negoziato sia esattamente quella di proseguire nella strategia duale, cioè incrementare la pressione sull'economia iraniana e questo aspetto sta avendo degli effetti. Si è convenuto in una valutazione comune che è emersa al Consiglio oggi che le difficoltà che si avvertono al vertice del sistema politico iraniano e allo stesso tempo l'azione molto intensa da parte iraniana per convincere alcuni paesi esterni all'Unione Europea, esterni al nucleo di paesi che stanno portando avanti il regime sanzionatorio, sia una dimostrazione che le sanzioni stanno mordendo. D'altra parte lo vediamo anche dai dati economici del PIL iraniano, e dalle difficoltà che ci sono su vari fronti dell'economia interna”.
Ministro, avete già valutato quelle che saranno le eventuali difficoltà economiche per l'Italia dopo questo embargo?
“Noi riteniamo che l'Italia abbia delle fonti in aumento di differenziazione come approvvigionamenti. Due giorni fa eravamo in visita con il Presidente del Consiglio ed è emerso chiaramente che l'approvvigionamento dalla Libia sta aumentando e abbiamo altre fonti di approvvigionamento. Comunque i contratti in essere non sono messi in alcun modo in discussione e nello stesso impianto c'è anche la possibilità di proseguire gli approvvigionamenti dallo stesso Iran. Di conseguenza, l'impatto per l'economia italiana dovrebbe essere assolutamente trascurabile, vorrei dire veramente nullo. Ci sono naturalmente delle solidarietà che noi condividiamo con gli altri paesi europei ed aspettiamo che gli iraniani rispondano alla lettera che l'Alto Rappresentante Ashton ha inviato in Ottobre. Ci sono delle indicazioni che forse una risposta potrebbe arrivare; confidiamo nei contatti che comunque- a livello di funzionari- sono in atto fra Bruxelles e Teheran”.
Ministro, il Console Vattani tornerà in Italia?
“Sta tornando in queste ore per presentarsi con le sue deduzioni alla commissione di disciplina che io ho investito della vicenda. Mi farebbe tuttavia piacere che d'ora in poi - essendo un procedimento interno ed assolutamente rispettoso dell'ordinamento per i funzionari dello Stato - si riuscisse a guardare al ministero ed ai diplomatici italiani nelle loro qualità nei grandi episodi. In Libia ho incontrato il Console Se Santis, che si è recato a Bengasi nel momento più difficile dell'insorgenza della città, a rischio della sua vita ed attraversando in modo abbastanza avventuroso un tratto di mare. E sono tante altre le cose che potrei dire sulla diplomazia italiana, quindi mi farebbe piacere che si guardasse anche agli aspetti di grande risalto, grande dignità ed efficacia del nostro mondo diplomatico”.

GIORNATA DELLA MEMORIA

In Giornata della Memoria dei sei milioni di nostri fratelli e sorelle ebrei ci sentiamo profondamente ebrei!
viva il loro ricordo che il sacrificio delle loro vite sia una lezione per coloro che portano avanti  la politica internazionale e in particolare la lotta al fondamentalismo islamico iraniano come il maggior pericolo al mondo intero!

giovedì 26 gennaio 2012



 
L’Associazione Parlamentare di Amicizia Italia – Israele
invita alla presentazione del volume:

“Deception: il tradimento del processo di pace”
di Itamar Marcus e Nan Jacques Zilberdik
martedì 31 gennaio 2012 alle 18,00
Sala del Refettorio, Via del Seminario n. 76, Roma

Dopo anni di attenta e scioccante osservazione delle televisioni, dei giornali e dei libri di testo
palestinesi Itamar Marcus spiega che cosa impedisce il processo di pace

Interverranno con l’autore
il Presidente On. Enrico PIANETTA,
la Vice Presidente Sen. Rossana BOLDI,
il Vice Presidente On. Gianni VERNETTI

Modera l’On. Fiamma NIRENSTEIN,
Vice Presidente della Commissione Esteri


È necessario accreditarsi:
e-mail raffaella.delsanto@camera.it, tel. 06 6760 6805, cell. 393 805 8906
Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca

lunedì 23 gennaio 2012

Grande soddisfazione per inasprimento delle sanzioni contro il regime dei mullah. Grazie Italia!

Associazione Donne democratiche, Associazione Giovani insieme all'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia accolgono con entusiasmo le nuove sanzioni adottate dall'Unione Europea contro il programma atomico del regime fondamentalista e guerrafondaio dei mullah che da piu di trentanni ha preso in ostaggio un'interna nazione e messo sotto la costante minaccia terroristica l'intero mondo. A nome delle comunita' iraniane desideriamo ringraziare il governo italiano e in particolare il ministro degli esteri signor Giulio Terzi per il suo particolare impegno a favore della pace e della stabilita' in mondo messo seriamente in pericolo dalla politica avventuristica e spansionistica islamica iraniana. Riteniamo opportuno e necessario qualsiasi azione collegiale finalizzata a fermare il piano nucleare militare iraniana accompagnata da un forte riconoscimento dei diritti del popolo iraniano a travolgere e rovesciare definitivamente il quadro attuale che regna nel paese. E' necessario ribadire che l'unico strumento capace di fermare per sempre le ambizioni spansionistiche islamiche del regime dei mullah e' quello che noi chiamiamo" il cambiamento democratico per mano del popolo iraniano". Associazione donne democratiche iraniane in Italia Associazione giovani iraniani in Italia Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

Ottime notizie sulle sanzioni contro il regime terrorista dei mullah. grazie Europa!

Barche attraversano lo stretto di Hormuz (Epa) MILANO- Nuove sanzioni all'Iran. Lo hanno deciso i Paesi dell'Unione europea lunedì mattina a Bruxelles. Si tratta di un embargo petrolifero contro il programma nucleare che sta portando avanti Teheran. I 27 Paesi avranno tempo fino al 1 luglio per rescindere i contratti petroliferi in corso con l'Iran, mentre per i contratti di nuova fornitura lo stop sarà immediato. Il regime degli aytollah aveva minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz nel caso ci fossero state nuove sanzioni. Una possibilità che non è piaciuta agli Stati Uniti che hanno fatto scortare la portaerei Lincoln all'interno del Golfo. LA DECISIONE- Così si discute non solo dell'impatto «delle sanzioni su chi le subisce, ma anche su chi le impone», spiega Catherine Ashton, rappresentante per la politica estera Ue. Le sanzioni riguardano anche «la banca centrale» iraniana. Alla riunione partecipa anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi. REAZIONE IMMEDIATA - Non si è fatta attendere la reazione iraniana confermando la minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz. "Se ci dovesse essere una qualsiasi interruzione della vendita di petrolio iraniano, lo Stretto di Hormuz sarà certamente chiuso", ha detto all'agenzia semi-ufficiale Fars Mohammad Kossari, vice-capo del comitato parlamentare per gli affari esteri e la sicurezza nazionale. Redazione Online 23 gennaio 2012 | 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 15 gennaio 2012

IRAN: ESEGUITE 12 IMPICCAGIONI A SHIRAZ


Iran, 12 detenuti impiccati nel sud, 7 di loro in pubblico

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Foto: LaPresse
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Teheran (Iran), 15 gen. (LaPresse/AP) - Dodici detenuti sono stati impiccati nella città di Shiraz, nel sud dell'Iran. Lo ha riferito il sito web della televisione di Stato. Sette di loro, condannati a morte per traffico di droga, sono stati uccisi all'interno di un carcere. Gli altri cinque sono invece stati impiccati in pubblico nei quartieri dove avevano commesso altri tipi di crimini. In Iran omicidio, stupro, rapina a mano armata, rapimento e traffico di droga sono punibili con la morte. L'Iran occasionalmente annuncia l'esecuzione di condannati, ma non pubblica ufficialmente dati complessivi. I gruppi internazionali per la difesa dei diritti umani criticano il Paese per l'aumento di impiccagioni, spesso eseguite in pubblico.
Pubblicato il 15 gennaio 2012

THERAN – Spinti giù da una rupe, impiccati con le gru, puniti con l’amputazione di una mano e di un piede. Le loro grida sono lacrime che trafiggono il cuore dell’umanità.
In Iran, dopo la rivoluzione Khomeinista del 1979, la Sharia è diventata la legge dello Stato e da allora si è messa in moto una macchina della morte che non si è più fermata. Secondo l’ultimo rapporto di Iran Human Rights, una rete internazionale di dissidenti iraniani, le esecuzioni capitali nel 2009 sono state 402, il 20% in più rispetto all’anno precedente. Negli ultimi giorni, anche il Consiglio nazionale della Resistenza Iraniana, gruppo d’opposizione alla Repubblica islamica, ha reso pubbliche le stime ufficiali del numero totale di esecuzioni, che ammonterebbero a 440 nell’ultimo anno. Il gruppo sottolinea anche il fatto che queste stime non includono il numero di vittime delle esecuzioni segrete, detenute abusivamente nelle carceri, in genere mandate a morte senza nemmeno essere processate, o delle persone uccise nelle strade dalle forze repressive. Nella maggior parte dei casi, non vengono neanche resi noti i nomi di tutti i condannati, né i crimini di cui sono accusati o le prove contro di loro.
Nel frattempo, il governo di Teheran ha annunciato che sabato avverrà l’esecuzione di otto prigionieri: una sorta di monito per intimidire quanti abbiano intenzione di partecipare alla manifestazione di protesta organizzata per il 16 marzo, giorno della festa persiana del Fuoco, preludio della celebrazione del capodanno persiano.
“La pena capitale non è solo un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un omicidio commesso dallo Stato. A tutto questo deve essere posto fine”, ha affermato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.


Free Journalist Fatemeh Kheradmand


Active petitions in over 75 countriesFollow GoPetition


Published by Anette Meyer on Jan 09, 2012
186 Signatures 
Target: IR Embassies , Ahmed Shaheed , Amnesty , UN, Navi Pillay,HRW, EU members Ban Ki Moon
Region: Iran
Background (Preamble):
Journalist Fatemeh Kheradmand has been arrested.

Human Rights House of Iran _ She is the wife of journalist Massoud Lavasani, who was released from Evin prison on September 8th after enduring approximately two years behind bars.

According to Human Rights House of Iran, Iranian security agents, who introduced themselves as judicial agents, searched Kheradmand’s house before arresting her. During the inspection process at her home, the security agents confiscated Kheradmand’s personal items and computer. The reason for the arrest has not been announced.

Her husband Masoud Lavasani was arrested on September 26, 2009, and transferred to Evin prison. He was initially sentenced to eight and a half years in prison by the lower court, but the Appeals Court reduced the sentence to six years in prison.

Eventually, the sentence was reduced to two years in prison. His sentence was issued by branch 26 of the Revolutionary Court, presided by Judge PirAbbasi.
Petition:
Immediate & Unconditional Release of Fatemeh Kheradmand !
The Free Journalist Fatemeh Kheradmand petition to IR Embassie

Iraq, Tariq Al Hashimi: “Stiamo diventando una provincia iraniana”



Iraq, Tariq Al Hashimi: “Stiamo diventando una provincia iraniana”
In un’intervista sul Corriere della Sera, Tariq Al Hashimi, vicepresidente iracheno in fuga assurto a simbolo delle sofferenze sunnite contro la nuova egemonia sciita sostenuta da Teheran, da quando il 18 dicembre il premier sciita Nuri Al Maliki lo ha pubblicamente accusato di sostenere il terrorismo e ha firmato un mandato di arresto nei suoi confronti, così dice: ”L’Iraq chiede aiuto all’Europa per fare sponda contro l’Iran. Gli americani, dopo oltre nove anni di occupazione fallimentare, ci hanno abbandonato in mezzo al guado. Altro che lavoro terminato! Altro che Iraq stabile e democratico! Di fatto stiamo diventando una provincia iraniana. Il grave dell’occupazione americana – prosegue – è che termina regalando l’Iraq all’Iran. A un mese dalla partenza del contingente Usa è sempre più evidente: siamo diventati de facto un Iraqistan”.
“L’Iran – spiega – cerca di salvare il regime di Bashar Al Assad in Siria, suo alleato storico. E l’Iraq diventa merce di scambio: se non cessate di lavorare per il cambiamento del regime in Siria, noi stravolgeremo l’Iraq. E’ un messaggio destinato non solo a Washington e alle cancellerie occidentali, ma soprattutto alla Turchia, che sempre di più sta tessendo un ruolo di difensore degli interessi arabo-sunniti”.

mercoledì 11 gennaio 2012

Iran/Nucleare: Danimarca annuncia nuove sanzioni Ue per fine gennaio



11 Gennaio 2012 - 13:18

(ASCA-AFP) - Copenaghen, 11 gen - Le nuove sanzioni della Ue contro l'Iran entreranno in vigore alla fine del mese. Questa volta il bersaglio delle restrizioni non sara' solo il petrolio di Teheran, per il quale e' stato deciso l'embargo, ma anche la banca centrale iraniana.

Ad annunciarlo e' stato il ministro degli Esteri danese Villy Soevndal, dichiarando che le misure restrittive saranno varate il 23 gennaio nel corso del prossimo meeting dei ministri degli Esteri europei.

I recenti sviluppi del programma nucleare iraniano, con l'apertura del nuovo impianto di raffinazione dell'uranio diFordow, ''danno l'impressione che Teheran non voglia rispettare le regole internazionali'', sostiene Soevndal.

Per questo il ministro ritiene che ''e' necessario incrementare la pressione sul governo iraniano per costringerlo a sedere al tavolo dei negoziati''.

Manifestazione per il campo di Ashraf di fronte all'ambasciata americana a Roma

Oggi, alle ore 14, manifestazione per il campo di Ashraf di fronte all'ambasciata americana in via Veneto. Siete invitati tutti. grazie davood

martedì 10 gennaio 2012

Italia-Francia/ Terzi da Juppe', focus su Iran e Mediterraneo


Anche Ue e crisi al centro della visita del ministro a Parigi


      AFP
Parigi, 10 gen. (TMNews) - Nell'ambito del tour de force governativo per rafforzare i legami italo-francesi sul fronte europeo e internazionale il ministro degli Esteri Giulio Terzi e' atteso nel tardo pomeriggio a Parigi, pochi giorni dopo le visite in Francia del premier Monti e del titolare dello Sviluppo economico Corrado Passera. Al centro dei colloqui di Terzi con il collega Alain Juppe' e il segretario di Stato francese agli Affari europei Jean Antoine Leonetti ci saranno dossier caldi di politica estera come il nucleare iraniano, la Siria e le 'primavere arabe', ma anche inevitabilmente la governance economica europea a partire dal nuovo patto anti-crisi.


Il contesto politico piu' generale e' quello di una "strategia di raccordo delle capitali europee" in politica estera, come ha spiegato nei giorni scorsi il portavoce della Farnesina Maurizio Massari. "Alla luce delle novita' dei movimenti in molti paesi arabi e dell'esigenza di dare coerenza e incisivita' alla politica dell'Ue nel Mediterraneo, uno dei temi principali dei colloqui fra Terzi e Juppe' - hanno fatto sapere dal ministero degli Esteri - sara' la possibilita' di istituire consultazioni rafforzate sul Mediterraneo".


I due ministri faranno quindi il punto sulle prospettive democratiche in Tunisia (entrambi erano nei giorni scorsi a Tunisi), Egitto e Libia (il titolare della Farnesina ha in agenda missioni al Cairo e Tripoli, rispettivamente il 19 e 21 gennaio prossimi). In particolare, Italia e Francia concordano sulla necessita' di un rafforzamento delle risorse finanziarie ai paesi del Mediterraneo nell'ambito della politica europea di Vicinato. Nelle riunioni al Quai d'Orsay ampio spazio sara' dato alla crisi siriana con la missione di osservatori della Lega araba, e alla prospettiva di sanzioni - anche petrolifere - contro l'Iran in risposta all'escalation nucleare.


E proprio il nucleare iraniano sara' al centro della prossima riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles anticipata (dalla data prevista del 30) al 23 gennaio per via dell'escalation di queste ore. "Di fronte al persistente rifiuto da parte iraniana ad accettare il dialogo negoziale proposto dalla comunita' internazionale, l'Italia sosterra', con i principali partner europei e internazionali, l'adozione di sanzioni dure ed efficaci" ha dichiarato oggi Massari, in relazione alla decisione di Teheran di avviare operazioni di arricchimento dell'uranio nell'impianto di Qom-Fordow.


In vista del vertice Monti-Sarkozy-Merkel del 21 gennaio a Roma e del summit straordinario Ue atteso per il 30, gran parte delle discussioni odierne sara' dedicata infine al cosiddetto 'fiscal compact': il nuovo patto di bilancio europeo che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe essere sottoscritto entro marzo. Ieri la cancelliera tedesca - che domani ricevera' Monti a Berlino - e' apparsa finalmente convinta della necessita' di accompagnare a una piu' rigida disciplina di bilancio misure a favore della crescita e dell'occupazione.

Consiglio Esteri Ue anticipato a 23 gennaio


Percorso:ANSA > Europa > Politica estera, sicurezza e difesa > Consiglio Esteri Ue anticipato a 23 gennaio

UN'OTTIMA E INCORAGGIANTE NOTIZIA SULLE SANZIONI CONTRO

 IL REGIME BARBARO E DISUMANO DEGLI AYATTOLAH

 IN IRAN.DAVOOD KARIMI

All'ordine del giorno nuove sanzioni contro l'Iran

10 gennaio, 12:58
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad osserva una batteria di missili durante una parata militare a Teheran.Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad osserva una batteria di missili durante una parata militare a Teheran.
BRUXELLES - Il Consiglio Affari esteri e' stato anticipato al 23 gennaio su proposta del capo della diplomazia europea, Catherine Ashton. Il Consiglio, inizialmente previsto per il 30 gennaio, e' stato anticipato di una settimana per evitare la concomitanza con vertice straordinario dei leader convocato per la stessa data.

I ministri degli Esteri dei 27 dovrebbero decidere l'applicazione di nuove sanzioni contro l'Iran, in particolare un embargo sulle esportazioni di petrolio, a causa del suo programma nucleare.

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO