venerdì 19 agosto 2011

NUOVO ATTACCO DELLE FORZE TERRORISTICHE IRANIANE CONTRO GLI ISRAELIANI

Con l'incrementarsi delle manifestazioni popolari siriane e la feroce repressione dei manifestanti nonchè la nuova posizione internazionale contro il dittatore siriano Bashar Asad, l'unico alleato strategico del regime dei mullah, Ahmadinejad ha voluto dare una mano al suo alleato e ha dato l'ordine ai suoi sicari libanesi-palestinesi di scatenare una valanga di fuoco suoi cittadini israeliani(l'attacco a diversi autobus israeliani sul territorio egiziano). L'obiettivo di tale operazione è quello di spostare l'attenzione dalle piazze siriane lungo il confine israeliano esportando la crisi al di fuori dei confini nazionale. Il timore legittimo e altrettanto disumano della dittatura iraniana è quella di perdere l'unico alleato strategico in medioriente da cui gestisce l'intera operazione Hamas-hezbollah. Non va dimenticato che per l'Iran il paese Siria è importante quanto la capitale iraniana: Teheran. Un notizia di pochi giorni fa giustifica enormemente il timore di Teheran: versamento di 6 miliardi di dollari nelle arterie economiche della Siria e il dislocamento di enormi quantità di armamenti e di personale altamente specializzato della Sepah passdaran nella capitale siriano. secondo i testimoni oculare e attendibili, ormai i capi della divisione Ghods della Sepah gestiscono la macchina della guerra e della repressione contro la rivolta del popolo siriano.
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in italia condanna fermamente il vile attacco terroristico iraniano contro i bus israeliani e mette in guardia le autorità israeliane di cadere nella classica e tipica trappola di Teheran che cerca di spostare le attenzioni dalle piazze di damasco ai confini di Gaza. Ribadiamo ancora una volta che le ultime operazioni terroristiche iraniane sono l'altra faccia della macchina della repressione siriana contro i giovani donne e uomini che hanno ormai deciso di scendere in piazza e di ripulire le strade del paese da ogni traccia della dittatura e del fondamentalismo islamico.
Secondo noi in questo storico momento è necessaria una iniziativa collegiale internazionale per circoscrivere e ridurre il campo di operazione iraniana in medioriente appoggiando la rivolta dei popoli che con il loro sangue danno una nuova linfa nella lotta per la libertà e la democrazia. E' necessario un nuovo piano internazionale per incoraggiare le rivolte popolari e di vaccinarle seriamente contro il fondamentalismo islamico iraniana di matrice khomeinista. Finchè è in vigore questo albero del male e questo aggressivo e disumano tumore sociale non si possono intravedere seri cambiamenti in medioriente e di conseguenza la primavera araba e persiana resterà e rimarrà sempre in pericolo.La sicurezza internazionale e la stabilità nella regione sono due elementi che esigono una seria iniziativa politica-economica e militare a favore di coloro che sono disposti al costo della loro vita cambiare per sempre e definitivamente questa nera e disumana pagina che si è venuta a creare nell'11 febbraio del 1979.
Le radici del male sono a Teheran e la sua cura si trova altrettanto a Teheran: gli occhi di Neda sono i suoi fari!
Davood Karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia


 
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