giovedì 14 gennaio 2010

'L'Iran cambierà, avremo la democrazia'Intervista a Shahrzad Sholeh, presidente donne Iran in Italia

Atlante delle crisi


di Bianca Biancastri

"Le rivolte andranno avanti fino alla vittoria del popolo iraniano, noi crediamo così".

Shahrzad Sholeh, presidente delle donne democratiche iraniane in Italia, non ha dubbi sul futuro del suo Paese.

"Il popolo composto da studenti, donne, giovani, tutti, sono scesi nelle strade dopo 30 anni di repressione per un cambiamento democratico del regime iraniano perchè non ce la fanno più".

Questo porterà davvero a un cambiamento, a un ribaltamento del governo?
"Noi siamo sicuri che il cambiamento ci sarà, ma chiediamo ai governi occidentali di non appoggiare il regime iraniano, di metterlo da parte, perché il popolo ce la farà a cambiare il regime"

La repressione non fermerà l'onda verde scesa in piazza dopo il voto di giugno?
"No, perché come si vede e si sente negli slogan degli studenti le violenze, le torture e il carcere non fermeranno la protesta che andrà avanti".

"Nei primi giorni di febbraio, quando ricorre la caduta dello Scià e l'anniversario della Rivoluzione iraniana, la gente e gli studenti torneranno a manifestare".

C'è quindi la possibilità per l'Iran di un governo democratico, non teocratico?
"Sì, come c'è anche nel programma del Consiglio nazionale della resistenza iraniana, che prevede un governo laico".

Il riformista Moussavi in che cosa è diverso da Khamenei e da Ahmadinejad?
"Se Moussavi rinnegherà Ahmadinejad e la Guida suprema Khamenei e si metterà dalla parte del popolo, noi lo appoggeremo e di sicuro sarà appoggiato dal popolo iraniano, ma se sta con loro e vuole una riforma dentro questo regime, allora resta parte del regime iraniano e non cambia niente".

Condivide gli appelli dei riformisti Moussavi e Karrubi per risolvere la crisi?
"Veramente sono molto deboli, e come abbiamo visto Moussavi e Karrubi sono indietro rispetto alla rivolta, gli studenti invece sono molto avanti. Questi appelli chiedono soltanto una riforma all'interno del regime iraniano che ormai non è possibile perchè vediamo che la gente grida morte a Khamenei, morte alla dittatura e ad Ahmadinejad".

"I manifestanti hanno tirato giù le foto di Ahmadinejad, di Khamenei e anche di Khomeini, che era il primo leader della Rivoluzione iraniana. E questo dimostra cosa stia succedendo veramente in Iran".

"E abbiamo visto anche nelle ultime manifestazioni come il regime sia diventato più feroce e come abbia deciso una repressione ancora più forte. Khamenei negli ultimi discorsi ha detto che per gli oppositori e per chi ha partecipato alle manifestazioni ci saranno dure condanne".

Degli arrestati si sa nulla? E delle madri dei giovani scomparsi o uccisi, che sono state arrestate nei giorni scorsi?
"Abbiamo saputo da fonti della resistenza che le madri in lutto sono state rilasciate su pressione della comunità internazionale. La commissione delle donne della resistenza iraniana aveva chiesto alle organizzazioni umanitarie e alle Nazioni Unite di inviare ispettori per verificare la situazione. Ma di migliaia di arrestati da giugno ad ora non si sa nulla".

I riformisti definiscono "parziale" l'inchiesta del governo iraniano sugli abusi nelle carceri del Paese. Voi sapete di violenze o torture che le persone arrestate hanno subìto?
"Qualcuno che è riuscito ad uscire ha raccontato delle violenze, specialmente sulle donne. Chi è riuscito a fuggire dall'Iran ha raccontato storie di violenze continue sia sugli uomini che sulle donne".

"Ma nessun rappresentante delle organizzazioni umanitarie ha potuto visitare finora le carceri iraniane".

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO