domenica 29 novembre 2009

Iran, l'ayatollah Amoli lascia: «Il mio popolo soffre e io non posso aiutarlo»

Un'altro concreto esempio della forte e profonda spaccattura al vertice del regime fondamentalista e terrorista iraniano
Si è dissociato anche ayattollah Javad Amoli, già Imam della preghiera del venerdi della città santa Qom


Nella foto Ayattolah Javad Amoli

L'ayatollah Javadi Amoli non guiderà più la preghiera del venerdì nella città santa sciita di Qom.

MILANO - L'ayatollah Javadi Amoli, uno dei religiosi più in vista dell'Iran, fra quelli incaricati di guidare la preghiera del venerdì nella città santa sciita di Qom, si è dimesso dal suo incarico di imam. Il gesto è chiaramente da mettere in relazione alla politica di repressione attuata dal presidente Ahmadinejad dopo la sua contestata rielezione. Nei mesi seguiti alle elezioni presidenziali del giugno scorso, l'ayatollah Amoli aveva più volte criticato i metodi di repressione delle proteste e aveva manifestato compassione per le sofferenze del popolo iraniano.

L'ULTIMO SERMONE - Il quotidiano Etemad, che dà notizia oggi della decisione, non precisa i motivi, ma riferisce alcune frasi pronunciate dall'ayatollah nel suo ultimo sermone, due giorni fa. «Gli Ulema (i leader religiosi) hanno il dovere di ascoltare la gente e di risolverne i problemi», aveva detto Amoli, aggiungendo: «Il nostro Paese vive del sostegno del suo popolo e noi non dobbiamo intraprendere azioni che facciano perdere al popolo la fiducia nel sistema». La posizione dell'ayatollah, personaggio religioso già stimato ai tempi di Komeini, aveva destato preoccupazione nel regime, tanto che nei mesi passati nella città santa di Qom sono stati organizzati vari raduni di fondamentalisti per protestare contro i sermoni di Amoli. Come sottolinea il quotidiano Etemad, il leader religioso non mancava mai di «criticare severamente la situazione politica ed economica del popolo».

«HO FALLITO» - Più volte, durante le proteste e i tafferugli seguiti alla rielezione di Ahmadinejad, Amoli aveva rinunciato a guidare la preghiera del venerdì. «Quando l'imam del venerdì espone i problemi che assillano la gente e quei problemi vengono risolti, questo prova che egli li ha espressi bene. Ma se quei problemi non vengono risolti, significa che egli ha fallito nel suo intento», ha detto sconsolato Amoli nel suo sermone di addio.


29 novembre 2009

 
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