lunedì 28 settembre 2009

LANCIATI MISSILI CHE POSSONO COLPIRE ISRAELE E L'EUROPA. NUMEROSE MANIFESTAZIONE NELLE UNIVERSITA' DI TEHERAN

2009-09-28 18:52
IRAN, LANCIATI MISSILI CAPACI DI COLPIRE ISRAELE
di Alberto Zanconato

TEHERAN - Due missili con una gittata sufficiente per raggiungere Israele sono stati lanciati oggi nel corso di esercitazioni militari dall'Iran, che ha promesso allo Stato ebraico una risposta letale nel caso osasse attaccare gli impianti nucleari della Repubblica islamica. Se ciò avverrà, ha affermato il ministro della Difesa, Ahmad Vahidi, un ex Pasdaran, "il regime sionista esalerà l'ultimo respiro".

"Con i nostri missili possiamo prendere di mira ogni luogo della regione", gli ha fatto eco il comandante delle forze aeree dei Guardiani della rivoluzione, Hossein Salami, sottolineando che tra gli obiettivi a portata dei vettori di Teheran vi sono anche "regimi incapaci e nel mezzo di una crisi". Un riferimento appunto ad Israele. I due missili lanciati sono il Sejil, a due stadi e alimentato con combustibile solido, con una gittata di 2.000 chilometri, e lo Shahab-3, con combustibile liquido e una gittata fra i 1.300 e i 2.000 chilometri. Il ministro Vahidi ha inoltre inaugurato un impianto per la produzione di combustibile solido per rifornire i missili.

I Pasdaran hanno fatto sapere che i missili "hanno raggiunto tutti i loro obiettivi". Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hassan Qashqavi, ha detto che si è trattato di "esercitazioni di routine, che non hanno nulla a che vedere" con le tensioni sul programma nucleare della Repubblica islamica. Ma nessuno può ignorare che i lanci sono stati effettuati dopo che, venerdì, é venuta alla luce l'esistenza di un secondo impianto per l'arricchimento dell'uranio in Iran. Un episodio che ha aumentato le preoccupazioni occidentali e ha fatto ribadire agli Stati Uniti e ad Israele di non escludere alcuna "opzione", compresa dunque quella di un attacco militare ai siti della Repubblica islamica. Le speranze di una svolta positiva sono ora tutte concentrate su un incontro in programma giovedì a Ginevra fra emissari iraniani e delle potenze riunite nel gruppo 5+1, cioé Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania. Tra i Paesi occidentali circola più insistente l'ipotesi di adottare dure sanzioni contro la Repubblica islamica.

Il capo della Commissione esteri del parlamento iraniano, Alaeddin Borujerdi, ha messo in guardia l'Occidente su un possibile fallimento dei negoziati, denunciando la "propaganda" contro il nuovo sito di arricchimento dell'uranio. Contro eventuali sanzioni si è schierato oggi anche l'ex candidato moderato alle presidenziali del 12 giugno, Mir Hossein Mussavi, punto di riferimento degli oppositori del presidente Mahmud Ahmadinejad che denunciano brogli in quella consultazione. "Nuove sanzioni aggraveranno la sofferenza di una nazione che soffre già per le azioni dei suoi uomini di governo", ha affermato Mussavi in un comunicato. Proprio oggi alcune centinaia di studenti hanno dato vita ad una manifestazione di protesta nell'Università di Teheran scandendo slogan contro Ahmadinejad ed esibendo palloncini e nastrini verdi, il colore di Mussavi. La manifestazione, hanno riferito diverse agenzie iraniane, è stata promossa contro la presenza all'ateneo per l'inaugurazione dell'anno accademico di Kamran Daneshju, nuovo ministro dell'Università ed ex capo del quartier generale del ministero dell'Interno per l'organizzazione delle presidenziali.

DUE BREVI FILMATI SULLE MANIFESTAZIONI DEGLI STUDENTI DELL'UNIVERSITA' DI TEHERAN DOVE I MANFESTANTI LANCIAVANO SLOGAN " MORTE AL DITTATORE"

 
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