mercoledì 16 settembre 2009

NEL MONOLOGO CON IL REGIME DEI MULLAH LA FORMULA PIU' IDONEA E' IL 5+2 E NON 5+1



Questo articolo l'ho scritto quasi un anno fa ma dal momento che ultimamente si parla molto della nuova apertura del dialogo-monologo tra il 5+1 e il regime dei mullah ho deciso di ripristinarlo e aggiornarlo e pubblicarlo.
Forse dal titolo che ho scelto qualcuno potrebbe dedurre che si tratta di una formula oppure un’equazione.
Confermo il primo. Non sempre le guerre o le trattative hanno prodotto i risultati sperati in particolar modo se si tratta della guerra al terrorismo e al fondamentalismo di matrice iraniano. Secondo me è il peggior pericolo che il mondo civile d’oggi abbia di fronte a se. Finora si è espresso e si è materializzato come un virus letale che continuamente fa sudare i ricercatori che cercano di sconfiggerlo. Si muta continuamente. A volte si dimostra anche vulnerabile alle cure e alle contromisure. Ma all'improvviso si alza e come nei film d’orrore manda in tilt anche i più duri uomini e donne con i nervi da acciaio.

Ormai il regime dei mullah non si nasconde e gioca le sue carte all'aperto. Dove esistono condizioni favorevoli si dimostra disponibile alle cure e alle terapie e dove esige, come nel caso iracheno, si dimostra estremamente violento e aggressivo e gioca a carte scoperte. Non a caso i mullah iraniani dicono che il destino del loro regime si gioca in Iraq. Non è né un’esagerazione, né una falsa. E' pura verita.

Questo virus è più violento dove il sistema immunologico è debole ed esausto. Ma questo non esclude che non si manifesti dove la vigilanza è alta. Basti guardare in medio-oriente e fino alla lontana America latina. Si allea, grazie alle sue amicizie pseudo anti-imperialiste, anche con i governi che non hanno minime condivisioni ideologiche . Ma un altro fattore decisivo che lo aiuta in questo cammino è la politica d’accondiscendenza occidentale che gli permette di navigare tranquilamente in qualsiasi acqua sia fredda che calda. Anzi non disdegna nemmeno quella bollente.

Pare che vi si trovi a suo agio. Sì, il fondamentalismo iraniano vive meglio e cresce abbastanza bene dove c'è disordine e guerra. Lavora tranquilamente su tanti fronti. In Iran reprime continuamente la sua popolazione in varie forme e misure e all'estero contribuisce alla proliferazione del terrorismo e dell'integralismo. Sta diventando un gigante che non risponde più alle cure classiche. Con la sua demagogia manda perfino in tilt i più autorevoli sistemi di sicurezza. Si camuffa continuamente nelle pecore minacciate dai lupi. Allo stesso tempo minaccia sistematicamente chi si azzarda ad attaccare la " santa repubblica islamica iraniana".

Allora, cosa bisogna fare per sconfiggere questo mostro? Pazientare e aspettare che le cose cambino da soli? O sferrare una guerra al fine di spazzare la più grande minaccia che il mondo contemporaneo corre? Oppure permettere al regime dei mullah di arrivare alla bomba atomica sperando che in questa maniera si dia una calmata, pur sapendo che il suo fanatismo è mille volte più pericoloso della sua bomba atomica? Oppure cambiare il registro. Cambiare la formula. Non più 5+1 ma 5+2( America, Russia, Cina, Inghilterra, Francia+ Germania+ la resistenza iraniana).

Finché la politica di accondiscendenza euroamericana esclude volontariamente il popolo iraniano e la sua rappresentanza politica dalle trattative non si può sperare in nessuno sviluppo politico . Per affrontare questa vipera o vai alla sua caccia col suo antidoto o rischi la vita e finisci nella bocca del mostro. Questo è un dato di fatto. Ad ogni vipera il suo antidoto, altrimenti rischiamo di accellerare la morte della persona morsa dal mostro. Non è una propaganda. Finché non si riconosce la leggittimità della resistenza iraniana e la volontà del popolo iraniano per cambiare democraticamente la sorte politica della nazione, non si deve sperare assolutamente nemmeno una virgola di progresso nelle trattative. La fermezza + il riconoscimento della resistenza iraniana e il suo coinvolgimento nelle future trattative è uguale al 5+2. In ogni caso, grazie alla nuova rivolta popolare e grazie ai numerosi caduti tra cui il simbolo della resistenza iraniana Neda, il mondo intero ha potuto testimoniare che questo mostro mangera volentieri i suoi figli ma non partorirà mai e mai il colombo. Un regime basato sulla repressione, sul terrorismo e sulla bomba atomica non potrà mai permettere che vacilli una delle sue colonne. Nel caso che venisse a mancare una delle sue colonne in pochi giorni crollerà l'intero regime dei mullah. Ecco perchè noi iraniani insistiamo nel fatto che la politica del dialogo(leggilo monologo), con il regime dei mullah non produrrà mai e mai il risultato predestinato ma solamente e solamente aiuterà il regime ad acquistare nuovi tempi assai preziosi per il completamento della sua bomba atomica.
Secondo me la politica del dialogo con un regime illegittimo e impopolare è un oltraggio al popolo iraniano, ai suoi caduti e ai suoi numerosi Neda di ieri, di oggi e di domani.
karimi davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

 
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