giovedì 18 giugno 2009

IRAN: CONTINUANO LE PROTESTE E GLI SCONTRI IN TUTTE LE CITTA' IRANIANE




Secondo le notizie attendibili nella sola giornata di lunedi sono stati uccisi sotto i colpi sparati dai Passdaran 19 ragazzi e ragazze che avevano partecipato alle manifestazioni di protesta contro il regime dei mullah. Intanto si dilaga come macchia d'olio la protesta popolare e la gente lancia slogan contro Khamenei, Ahmadinejad: "Morte al dittatore, morte a Khamenei e Ahmadinejad". Questo slogan significa rifiutare totalmente il regime dei mullah con tutti i suoi componenti: dalla A alla Z cioè da Rafsanjani, Khatami e Mussavi a Khamenei e Ahmadinead. Secondo me l'intera popolazione che è stata repressa per trentanni si è esploso come un vulcano contro la totalità del regime dei mullah compreso tutte le sue fazioni interni. Un regime in cui era al potere per 8 anni lo stesso rivale di Ahmadinejad cioè Mussavi e una volta Rafsanjani e ancora una volta Khatami ed oggi AShmadinejad. Si sapeva già le le elezioni erano una fiction televisiva e propagandistica per usi esterni e secondo le informazioni giuntemi dall'interno del regime tre mesi prima lo stesso capo supremo avevao comunicato personalmente ad Ahmadinejad per "costituire il tavolo di ingegnieria elettorale"! Io stesso il giorno delle elezioni alle 11 ho dichiarato che secondo i dati in mio possesso Khamenei ha già confermato Ahmaqdinejad e nello stesso giorno ho parlato a Sky indiretta e ho comunicato il risultato definitivo di questa farsa elezione. Non mi credeva nessuno e io insistevo e i miei interlocutori mi dicevano speriamo che non sia cosi! Ma cosi è stato.
Va ribadito che in un regime dittatoriale tipo iraniano che è anche religioso, cioè la peggior forma della dittatura non possono esistere le elezioni altrimenti non esisterebbe piu la dittatura. Tutto quello che c'è e di cui noi siamo testimoni è una fiction propagandistica ai fini di legittimizzare il sistema all'occhio degli stranieri. Comunque vadano le cose, il regime dei mullah si è avvicinato fortemente alla sua fine. Ha avuto, in questa occasione, una forte e chiara risposta dalla popolazione: lo slogan morte al dittatore significa la volontà del popolo nel rovesciare a qualsiasi costo l'intero regime dei mullah compreso tutte le sue fazioni. Da questo regime non può nascere un colombo. Può nascere una vipera e basta. Sotto qualsiasi nome che vengano sono tutti uguali e sono tutti bastoni del capo supremo del regime dei mullah.L'esperienza di 8 anni di Khatami ha dimostrato che questo regime è irreformabile e chiunque arrivi ad occupare posti di comando deve sotto stare all'ordine di Khamenei e basta. Questa è la struttura che forma il regime dei mullah.
Ieri sera durante il mio intervento alla manifestazione in piazza Farnese organizzata dal Riformista e dalla radio radicale ho chiesto all'occidente di schierarsi a fianco del popolo iraniano per ripristinare la libertà e la democrazia in Iran. Un Iran libero e democratico farebbe bene anche all'occidente.
UN SALUTO AI CADUTI DI QUESTI GIORNI DI BATTAGLIA PER LA LIBERTA' E LA DEMOCRAZIA
VIVA I MANIFESTANTI CHE CORAGGIOSAMENTE SFIDANO IL REGIME TERRORISTA DEI MULLAH NELLE STRADE DI TEHERAN E DI TUTTE LE CITTA' IRANIANE
KARIMI DAVOOD

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO