giovedì 25 giugno 2009

IL REGIME DEI MULLAH HA CONFESSATO CHE IL 60% DEGLI ARRESTATI NON HA PARTECIPATO AL VOTO!


Analisi:
Il regime dei mullah in un servizio trasmesso dai suoi mass media ha rivelato che " dai controlli effettuati sui documenti d'identità delle persone arrestate è venuto fuori questo dato che il 60% degli arrestati non si è recato alle urne"!
Questa confessione conferma quanto ha già pubblicato la resistenza iraniana e anche il sottoscritto che la maggior parte della popolazione non ha riconosciuto la verità e la legittimità delle urne e ha applaudito il boicottaggio chiesto dalla resistenza iraniana.
Devo ribadire ancora una volta che l'occasione ellettorale è stata una scintilla per lo scoppio della rabbia della popolazione che vive da trentanni nella repressione e nella violenza imposta dal regime dei mullah. Quello che oggi noi testimoniamo è lo specchio della realtà socio-politica di un paese che da tre decenni è governato da un regime dittatorial-religioso che noi chiamiamo Il fanatismo religioso.
La situazione attuale è il risultato naturale di un malessere e dissenso generale frutto di una situazione economica disastrosa e di una vita repressa in ogni suo aspetto. Questa situazione di forte ebolizione e rabbia e malcontento si è riversato automaticamente nella classe dirigente del regime islamico che ha funzionato come un veleno in seno a tutto il regime dei mullah portandolo alla spaccatura totale e generale. Questa rivolta popolar-nazionale è il risultato naturale e evolutico di una situazione politica illegittima e arrogante che senza il consenso della base ha portato l'intero paese verso una politica di militarizzazione atomica e terroristica consumando, sulla pelle della gente, miliardi e miliardi di dollari spesi sia in materia atomica che terroristica. Basti guardare la quantità delle cifre che il regime dei mullah spende tuttora per il finanziamento dei gruppi terroristici mediorientali che colpiscono costantemente i popoli iracheno, palestinese, israeliano nonchè le forze militari occidentali coinvolti nel mantenimento della pace. Tali politiche adottate nei trentanni di un regno fondamentalista che mira a esportare il terrorismo islamico khomeinista in tutto il medioriente ha ridotto sul lastrico l'intera popolazione. Ecco perchè nelle strade iraniane si vedono i ragazzi e la gente appartenenti a tutti i ceti sociali: operai, insegnanti, medici, professori, commercianti ecc...
Un fatto di una importanza enorme è la partecipazione delle donne iraniane alla rivolta nazionale. Un elemento da riflettere e da ammirare. Le donne iraniane nei trentanni del regime dei mullah sono state la parte più colpita della società iraniana. Le donne sono state discriminate in tutte la parti e in tutte le forme inimmaginabili. Sono state escluse da tutti i loro diritti e assegnati a loro solamente dei doveri. Ecco perchè oggi siamo testimoni di questa loro orgogliosa partecipazione di massa nelle manifestazioni. Neda, simbolo della resistenza iraniana ne è una brillante testimone.
Di fronte alla sua grandezza mi inclino la testa e ne sono orgoglioso di essere un suo concittadino.
Una dato certo: saranno le donne iraniane a sferrare l'ultimo colpo mortale sulla testa dell'inetro regime fondamentalista dei mullah mandandolo per sempre nella pattumiera della storia garantendo la pace e la sicurezza al popolo iraniano e a tutto il mondo che attualmente è colpito fortemente, sia nell'anima che nel corpo, dall'ideologia terroristica di Khomeini!
Viva il ricordo di Neda

Davood Karimi, analista politico

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO