lunedì 8 dicembre 2008

STUDENTI UNIVERSITARI DI TEHERAN: "WE WANT DEMOCRACY","MORTE AL DITTATORE"



Nelle foto: Ieri i coraggiosi studenti in particolare le studentesse delle università di Teheran con i cartelli in mano su cui c'è scritto" noi vogliamo la democrazia", hanno dato vita au una grande manifestazione di protesta contro il regime teocratico,dittatoriale dei mullah scandendo lo slogan" morte al dittatore", come ai tempi dello Scià.

GLI STUDENTI DI TEHERAN:" MORTE AL DITTATORE"

In occasione della giornata dello studente," 16 Azar, Rooze daneshjoo",( 6 dicembre), il regime dei mullah aveva previsto e organizzato un raduno presso una famosa università di Teheran alla presenza del capo supremo dei mullah, Ali Khamenei, detto anche Ali mendicante( al tempo dello Scià, il capo supremo attuale del regime terroristico iraniano si dedicava anche al lavoro di accattinaggio). L'obiettivo dei mullah era di rubare dalle mani degli studenti questa eroica giornata dedicata ai loro tre colleghi uccisi dal regime dello Scià e allo stesso tempo, per motivi di sicurezza, annullare tutte le iniziative organizzate dagli studenti universitari di Teheran. Ma grazie alle proteste dei miglior figli del popolo di Teheran, pionieri della libertà e della democrazia, il regime fu costretto ad annullare l'intervento del capo supremo. Nel frattempo numerosi studenti avevano dato appuntamento all'università di Teheran, facoltà di ingegnieria meccanica, per la commemorazione della giornata dello Studente, intitolando la giornata" l'università, il grido della libertà". Il massiccio afflusso degli studenti di tutte le facoltà ha spaventato le forze di sicurezza che ha deciso di chiudere tutti gli ingressi causando l'ira e la protesta degli studenti che hanno dato vita ad uno scontro fisico con gli uomini della sicurezza.
Gli studenti lanciavano continuamente questi slogan: "morte al dittatore", " unità, unità, unità"," lo studente accetta la morte ma non abbassa la testa".
Queste manifestazioni sono l'unica risposta al regime fondamentalista e terroristico, l'unico sponsor principale dei missili "Ghassam" che piovono costantemente sulle teste dei bambini e delle donne ebrei e a coloro ( per fortuna pochi e di dubbia provenienza),che grazie ai petrodollari del regime terroristico dei mullah, distribuiti sulle varie isolette, tra cui quella maltese, chiedono vergognosamente di mantenere ancora il nome della resistenza iraniana nella lista nera dell'Unione Europea. Naturalmente la resistenza iraniana, non riconosce queste oscure e piccolissime forze degna di una risposta diretta, ma allo stesso tempo risponde direttamente al regime fondamentalista e terrorista dei mullah, attraverso il popolo e i suoi pionieri della libertà e della democrazia: appunto gli studenti universitari.
In ogni caso ritengo opportuno ricordare un provverbio persiano: dove si dice "javabe ablahan khamushi ast". Tradotto in italiano significa: L'UNICA RISPOSTA DEGNA DI QUESTI IGNORANTI E' IL SILENZIO". Ma naturalmente all'estero. All'interno del paese la risposta tocca ai pionieri della libertà e della democrazia, dove gridano fortemente "we want democracy".
Karimi Davood, analista politico e presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani in Italia

Viva gli studenti

 
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