martedì 2 dicembre 2008

L’Iran manterrà la pena di morte per i gay: “Lo vuole la sharia”


nella foto: impiccagione di due ragazzi gay nella città di Mashad avvenuto nel 1997
Panorama.it
Martedì 2 Dicembre 2008
L’Iran manterrà la pena di morte per i gay, in base alla legge islamica, anche se fosse approvato dall’Onu un documento della Ue sulla depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo, contro il quale si è espresso ieri il Vaticano. Lo ha detto oggi all’ANSA Mohammad-Taqi Rahbar, della commissione Giustizia del Parlamento iraniano. ‘’In base alla sharia (legge islamica, ndr) e alle leggi divine, in Iran l’omosessualità è considerata odiosa e inaccettabile - ha affermato Rahbar, che appartiene all’ala fondamentalista maggioritaria - Gli stranieri possono dire quello che vogliono, ma noi continueremo sulla nostra strada, perché quello che facciamo serve a prevenire la corruzione'’. Inoltre, ha aggiunto il membro della commissione Giustizia, ‘’le leggi islamiche garantiscono tutti i diritti'’.
Ieri, in un’intervista all’agenzia francofona I.Media, monsignor Celestino Migliore, rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, ha espresso la contrarietà del Vaticano alla proposta di depenalizzazione che la Francia si appresta a presentare a nome dei Paesi della Ue. ‘’Anche se ratificheranno la depenalizzazione - dice da parte sua Rahbar - non potranno imporla, perché ciascun Paese ha le sue leggi, diritti e linee rosse'’.
Lo scorso anno, rispondendo alla domanda di uno studente sulla pena di morte per i gay durante un dibattito alla Columbia University di New York, il presidente Mahmud Ahmadinejad affermo’ che ‘’in Iran non esistono omosessuali'’, attirandosi reazioni di protesta e ilarita’.
Secondo le organizzazioni per i diritti umani, l’omosessualità è ancora considerata reato in una novantina di Paesi, e in alcuni, come in Iran, è punita appunto con la morte. Un caso che ha scosso le coscienze a livello internazionale è stato quello di Makwan Muludzadeh, un ragazzo gay di 20 anni impiccato lo scorso anno nel nord-ovest dell’Iran perché riconosciuto colpevole di ’sodomia’ quando aveva 13 anni. In Iran, infatti, anche i minorenni possono essere condannati a morte. Makwan, secondo i giudici, aveva compiuto violenze sessuali su altri tre ragazzini. Ma alcune organizzazioni per la difesa dei diritti dei gay hanno parlato di altre esecuzioni in cui i condannati erano stati riconosciuti colpevoli di rapporti consenzienti.
Secondo Rahbar, questi casi ‘’sono rarissimi, perché il sistema giudiziario (iraniano) ha imposto una serie di limitazioni, che rendono anche difficile provare il reato, come quella in base alla quale il rapporto sessuale deve essere confermato da quattro testimoni attendibili'’. E comunque, aggiunge, le dichiarazioni e convenzioni internazionali non possono essere imposte ai Paesi. ‘’E’ il caso - sottolinea Rahbar - della Convenzione internazionale per i diritti delle donne, adottata da molti Paesi, compresi alcuni islamici, ma non da noi, perché vi sono alcune parti che non accettiamo'’.
GAY: BATTAGLIA, NAPOLITANO PRENDA LE DISTANZE DAL VATICANO
(ANSA) - ROMA, 3 DIC - La comunita' gay chiede al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di ricevere una delegazione di parlamentari e associazioni di omosessuali, alla luce delle polemiche scaturite dalla posizione del Vaticano sulla proposta francese, a nome dell'Ue, di depenalizzare il reato di omosessualita' in tutto il mondo.
'Serve una risposta politica al Vaticano - ha detto Imma Battaglia, leader storica della comunita' gay, in una conferenza stampa insieme ai deputati Margherita Boniver e Benedetto Della Vedova del Pdl e Paola Concia e Matteo Mecaci del Pd - per questo rivolgiamo un appello a Napolitano affinche' incontri i gay italiani. Chiediamo al capo dello Stato di prendere le distanze dalla posizione del Vaticano'.
Imma Battaglia ha quindi mostrato la foto di due ragazzi iraniani, 'torturati e impiccati nel loro Paese' solo perche' omosessuali, e ha dato la parola a Davood Karimi, dell'associazione dei rifugiati iraniani, che ha definito le dichiarazioni del rappresentante del Vaticano all'Onu 'un'offesa per la comunita' iraniana'. 'Il Vaticano offende i diritti umani - ha protestato - dando una copertura religiosa a cio' che fa il regime iraniano agli omosessuali'.
Quello di mons. Migliore, secondo Paola Concia del Pd e' un 'gravissimo errore politico' e l'Italia 'deve tener duro su questo punto'. La deputata si e' impegnata ad attivarsi subito, insieme agli altri colleghi presenti, per l'incontro con Napolitano e ha preannunciato che proporra' un Question time al ministro degli esteri Frattini per riferire in aula. (ANSA).

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO