martedì 4 novembre 2008

STRANO CASO DEL DESTINO! DUE TEMPI E DUE MISURE.

SCANDALO PRODI-AHMADINEJAD

DOPO LA PARTENZA DI PRODI DA TEHERAN( CON LA VALIGIA PIENA DI DOLLARI), IL REGIME IRANIANO HA SCATENATO UNA FORTE REPRESSIONE CONTRO LA POPOLAZIONE.
IMPICCATO UN GIOVANE DI 19 ANNI CHE ALL'ETA' DI 16 AVEVA UCCISO UN SUO COETANEO
UNA DOMANDA: L'EX PREMIER PRODI QUANTI SOLDI HA RICEVUTO IN CAMBIO DI NULLA OSTA PER LA NUOVA ONDATA DI REPRESSIONE?
IN UNA DEMOCRAZIA ABBIAMO IL DIRITTO DI RICEVERE DELLE RISPOSTE E DI SAPERE DI CHE COSA HANNO PARLATO? DI UCCIDERE SOTTO LA TORTURA E DI IMPICCARE I MINORENNI E DI ARRESTARE LE DONNE ATTIVISTE PER L'UGUAGLIANZA DEI DIRITTI?



Nella foto: alireza Rajabi, 50 anni, ucciso sotto la tortura alcuni giorni fa

Nella foto: Esha Momeni, arrestata pochi giorni fa con 'accusa di " sovversione contro la sicurezza dello stato"
Acuni giorni fa a Teheran nel carcere di Evin è stato consumato uno dei più terribili crimini contro l'umanità. E' stato ucciso sotto feroci torture un prigioniero politico di nome Rajabi, padre di tre figli. L'unico handicap: era simpatizzante dei Mojahedin del popolo iraniano. Rajabi fu arrestato 7 anni fa e nonostante fosse ferito è stato immediatamente sottoposto alle feroci torture. Successivamente è stato condannato a morte, ma dopo alcuni anni tenutosi sotto l'ombra della morte la sua condanna è stata commutata in ergastolo. Allora perchè è stato di nuovo sottoposto alle torture se stava scontando l'ergastolo? La risposta è semplice: recentemente a Teheran è stato organizzato alla presenza degli eccellenti ex uomini internazionali( Prodi e Kufi Annan), un congresso sui rapporti tra le civiltà e religioni in cui anche il nostro ex primo ministro Prodi ha partecipato e secondo le rivelazioni del quotidiano Il Giornale ha anche ricevuto una somma di denaro abbastanza cospicua. Secondo me tali apparizioni degli uomini stranieri servono solamente a incoraggiare il fondamentalismo e il terrorismo iraniano a stringere il cappio al collo del popolo iraniano compresi i Mojahedin e non i Mojahedin. L'altro esempio dell'incoraggiamento del fanatismo iraniano riguarda una ragazza iraniana con la cittadinanza americana di nome Esha Momeni, arrestata con l'accusa di "aver sorpassato" in un punto vietato e immediatamente condotta nel braccio più teribile del carcere di Evin, braccio 209, dove fu uccisa alcuni anni fa un'altra donna-fotografo irano canadese di nome Zahra kasemi. Anche Esha è artista e stava preparando una sua tesi sulla lotta civile delle donne iraniane.
Strano caso del destino: il regime dei mullah dopo la morte del prigioniero politico Rajabi ha emanato un circolare per tutti i mass media statali ordinando loro di "non diffondere nulla sul caso Rajabi". Con tutto il rispetto per il caso di Esha a cui va tutta la mia solidarietà debbo dire che mi pare che il circolare del ministero dell'informazione iraniano abbia raggiunto anche la stampa internazionale. Del caso di Esha si possono trovare, grazie Dio, migliaia e migliaia di riscontri e appelli. Ma del caso di Rajabi manco una breve notizia sulla sua orribile morte!
Ai suoi tre figli che vivono nel campo di Ashraf e alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze.
Di seguito vi riporto la notizia dell'arresto di esha pubblicata dal La Repubblica:

IRAN: STUDENTESSA ESHA ACCUSATA CRIMINI CONTRO SICUREZZA
Esha Momeni, la studentessa iraniana con la cittadinanza americana fermata a Teheran per un controllo stradale e rinchiusa da due settimana nella prigione di Evin, e' stata accusata dal governo di Teheran di crimini contro la sicurezza nazionale. Lo ha reso noto la portavoce della Giustizia iraniana Alireza Jamshidi in uno dei primi commenti del governo dopo che la giovane, tornata nel suo paese d'origine per completare con delle interviste alle donne attivite della Repubblica Islamica un master in California, era stata rinchiusa e messa in isolamento nel carcere di Evin gestito dalla Vevak, la polizia segreta iraniana. Il caso ha spinto nei giorni scorsi Amnesty International a lanciare un appello rivolto alla comunita' internazionale. Esha, nata negli Usa, era partita dagli Stati Uniti due mesi fa. Secondo quanto riportano alcuni siti di attivisti, la sicurezza iraniana avrebbe perquisito la sua casa e sequestrato i film da lei realizzati.

 
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