mercoledì 26 novembre 2008

il regime terroristico dei mullah ha impiccato 9 uomini e una donna di 50 anni



Nella foto: Fatemeh Haghighat Pajou impicacata all'alba di stamattina nel famigerato carcere di Evin di Teheran. La signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana ha condannato l'esecuzione di questa madre di due figlie chiedendo agli organismi internazionali di condannare questa nuova ondata di esecuzioni sommarie. Signora Rajavi ha anche espresso le sue condoglianze alle famiglie delle persone impiccate.
La signora Haghighat Pajou lascia due figlie di 16 e di 23 anni.


Ahmadinejad durante una recente apparizione pubblica nella città di Zanjan
IMPICCATA UNA DONNA IL GIORNO DOPO LA "GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ANTI DONNE"
Il regime fondamentalista dei mullah, autore di migliaia di attentati terroristici ai danni degli stranieri, compreso i soldati italiani, alle prime luci dell'alba di oggi ha impiccato 10 prigionieri di cui una donna di 50 anni. La signora aveva ucciso il suo marito durante un tentativo di violenza carnale ai danni della figlia di 14 anni.
A prescindere dal reati per cui questi uomini e donne furono accusati, devo ribadire che questa esecuzione di massa dimostra ancora una volta il timore e la paura del regime terroristico dei mullah in previsione di un eventuale attacco militare contro il suo progetto atomico di cui recentemente si è parlato molto. Il che dimostra la debolezza politico ideologico e militare di un sistema basato sulla repressione e su ilterrorismo e sulla bomba atomica. Il ricorso a questi tipi di esecuzioni in particolare in questi momenti difficili per la popolazione iraniana dimostra esclusivamente la paura dei mullah da un eventuale sollevazione e ribellione della gente. Pochi giorni fa la commissione dei diritti umani dell'Onu ha condannato fermamente il regime dei mullah per uso costante della tortura e delle condanne a morte da parte dell'Iran. Naturalmente le esecuzioni di oggi sono una palese risposta alla risoluzione approvata dalla commissione dei diritti umani dell'ONU. Allora nasce spontaneamente una domanda. Che cosa bisogna fare per affrontare questo immediato pericolo mondiale che non risponde a nessun reclamo e appello della comunità internazionale e anzi alza la voce e chiede addirittura l'eliminazione di un paese sovrano, quale Israele, dalla faccia della terra? La risposta è semplice. Bisogna riconoscere al popolo iraniano di decidere il suo destino e la sua sorte. Bisogna dare spazio al popolo di fare le cose in un semplice contesto soicale: rovesciare il quadro politico attuale che regna nel paese ripristinando la legalità e il rispetto dei diritti dell'uomo. Due anelli mancanti nell'Iran di oggi.
Un altro punto che devo aggiungere a questo articolo riguarda anche gli europei e gli americani che in questo momento stanno entrando in conflitto con il regime dei mullah. L'esecuzione di massa di oggi è anche un chiaro messaggio ai paesi stranieri: "state attenti a quello che fatte. Vedete cosa faccio con la mia popolazione figuratevi quello che sono capace a fare con le vostre"!
E' giusto lasciarsi intimorire dalle minacce del terrorismo iraniano? Secondo me lasciarsi intimorire è una doppia condanna a morte per l'Europa e l'America. Il regime dei mullah in questo momento ha bisogno di spaventare gli stranieri per poter portare avanti il suo micidiale progetto atomico militare islamico. Alcuni giorni fa ha ucciso un pseudo spia israeliano di nome Ali Ashtari e oggi ha ucciso 10 uomini e donne che secondo gli stessi analisti fedeli al regime sono "le vittime del sistema vigente". Per scongiurare il pericolo secondo me bisogna dimostrare la determinazione e la fermezza come ha auspicato il ministro Frattini. Bisogna prepararsi al peggio e alla guerra. Anchè perchè secondo le informazione a mio possesso, il quadro dirigente dei mullah ha già lanciato un allarme rosso per tutte le istituzioni del regime. Le impiccagioni di oggi e uccisione della "spia" di Israele sono i primi segnali. Ribadisco e concludo. Obiettivoo di questa campagna è quello di terrorizzare e spaventare i paesi stranieri e il popolo iraniano da intraprendere qualsiasi azione di dissenso e di protesta. secondo le mie informazioni la popolazione è molto interessata agli sviluppi della questione atomica e della reazione che dimostrerà la comunità internazionale. In poche parole la gente attende con ansia la fine della politica di accondiscendenza europea nei confronti del regime dei mullah. Attende un riconoscimento del suo ruolo da parte delle istituzioni europee e americane per porre fine al regime dei mullah: attende il riconoscimento della Terza Via proposta dal presidente Maryam Rajavi. Dopo tale sviluppo gli stranieri devono solamente osservare la reazione e l'esplosione della rabbia della popolazione che si rovescerà addosso al regno dei mullah come un vulcano che attendeva anni il via libera. A quel giorno.
karimi davood, analista politico iraniano

A voi la notizia di oggi:

Teheran, 26 nov. (Adnkronos/Dpa) - Una esecuzione di massa di 10 detenuti iraniani condannati per omicidio, tra i quali una donna, e' avvenuta nel carcere Evin di Teheran. L'agenzia Fars ha precisato che l'esecuzione della condanna a morte e' avvenuta per impiccagione. La detenuta donna, Fatemeh Haqiqat-Pajuh, aveva ucciso e tagliato a pezzi il marito nel 2001. Nel corso degli interrogatori aveva spiegato che si trattava di una vendetta perche' l'uomo aveva abusato della figlia avuta da un matrimonio precedente. L'esecuzione della donna era stata rinviata diverse volte a causa delle proteste internazionali. In Iran la pena di morte e' applicata per l'omicidio, la rapina e il traffico di oltre 5 chili di droga.

 
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