sabato 18 ottobre 2008

UNA DOMANDA AL MINISTRO FRATTINI: FA PIU' PAURA SE ABBAIA IL CANE O IL PADRONE?

Signor ministro Frattini ho avuto piacere di leggere le sue ultime dichiarazioni sul viaggio di prodi a Teheran dove ha stretto le mani gondolanti di sangue dei vari responsabili del terrorismo e del fondamentalismo. Lei nella sua ultima dichiarazione ha giustamente espresso che non l'avrebbe fatto e L'ammiro per questa sua intelligente scelta politica. Ma allo stesso tempo vengo a sapere dalle notizie dell'Ansa che Lei ha contattato il passdar terrorista Jalili per iniziare una nuova era di dialogo e che l'avrebbe addirittura invitato di venire a Roma.
Signor ministro la nostra comunità ha sempre avuto una certa simpatia per Lei e per il suo governo, perchè, Lei ha sempre mantenuto una certa distanza e ha dimostrato una forte opposizione al programma atomico militare dei mullah ribadendo la posizione italiana in molti organi internazionali. Tali dichiarazioni ha sempre suscitato il nostro positivo interesse e ha portato la gioia nei cuori di coloro che soffrono quotidianamente la violenza e la repressione del regime di Ahmadienjad.
Signor ministro adesso tenendo conto delle sue ultime dichiarazioni nasce la domanda spontanea: che cosa successo nell'arco di poche settimane che Lei ha cambiato la sua posizione e dal falco è passato al passarotto mettendo alla pratica una serie di circostanze per attirare l'attenzione del lupo? E' cosi che Lei desidera affrontare il pericolo del fondamentalismo islamico che tra l'altro è il carnefice dei vostro carabinieri caduti a Nassiria? Oppure Lei ha in mente un'altra strategia che noi comuni mortali non sappiamo?
Signor ministro mi puo spiegare che differenza c'è tra Ahmadienjad e passdar Jalili, capo del consiglio superiore della sicurezza nazionale? Secondo i nostri dati il passdar Jalili è assai piu importante del passdar Ahmadinejad. Secondo le informazioni a mio possesso lo stesso leader supremo del terrorismo e del fondamentalismo, Khamenei in una riunione segreta aveva prospettato la sostituzione di Ahmadienjad con Jalili, grazie alle pressioni internazionali che mandavano dei messaggi segreti, forse anche Lei è uno di essi, lamentandosi che per la "bruttezza della figura del presidente Ahmadienjad", hanno dei problemi presso il loro pubblico per intrattenere delle releazioni diretti con Ahmadinejad proponendo di cambiarlo durante le prossime farse elezioni presidenziali.
Signor ministro
Lei è un politico ed anche secondo alcuni amici è un esperto della questione iraniana e per cui sa benissimo che nella gerarchia clericale dei mullah il ruolo di Jalili è assai piu importante di quello coperto dal presidente ahmadienjad. Allora, come mai prodi non dveva incontrare Ahmadienejad e lei dovrebbe stringere le mani del pasdar Jalili e invitarlo a Roma? Signor ministro fa piu effetto se abbaia il cane di fronte ad un pericolo o se lo immita il padrone? Chi fa piu effetto? il cane o il padrone? E la domanda fondamentale: chi di loro è piu importante? Ahmadienjad che abbaia oppure Jalili che lo conduce e lo nutre attraverso il consiglio superiore della sicurezza nazionale del terrorismo e del fondamenalismo?
Signor ministro La prego di rispettare almeno i figli e le vedove dei carabinieri trucidati dalle bombe iraniane e per favore smetta di fare demagogia e mettere delle differenze tra il cane che abbaia(ahmadienjad) e il padrone che lo alimenta( Jalili).
Signor ministro le sue ultime dichiarazione hanno dato forti occasioni al regime dei mullah per propagandare al'interno del paese e dire avete visto che la politica di fermezza di ahmadienjad ha dato i suoi frutti? E che l'Italia ha chiesto di intrattenere rapporti e relazioni bilaterali con Iran?
Signor Ministro nelle ultime settimane sono stati impiccati decine e decine di persone. In un solo giorno solo 29 esseri umani sono stati impiccati.
L'ultima parola: signor ministro il capo di ahmadienjad, Jalili ha accettato il suo invito e la risposta l'ha dato attraverso l'ultimo attentato contro i militari italiani in Afghanistan.
La notizia è di oggi.
La saluto e cordiali saluti
Karimi davood, analista politico e presidente associazione rifugiati politici iraniani in Italia

 
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