giovedì 3 luglio 2008

DICHIARAZIONI ALLARMISTICHE DEL PROFESSOR PANICCIA, MASSIMO ESPERTO IN STRATEGIE MILITARI


FOTO: PROFESSORE PANICCIA, DOCENTE DELL'UNIVERSITA' DI TRIESTE
Commento: il treno senza freni del progetto per la costruzione della bomba atomica islamica dei mullah sta conducendo il mondo intero verso una catastrofica guerra di cui la fine è ignota. Esattamente questo è obiettivo del regime dei mullah: portare il mondo intero in una crisi generale e senza fine per poi costringerlo, attraverso l'uso della sua violenza terroristica, di accettare la "realta atomica iraniana". Tutto l'obiettivo dei mullah si sintetizza in quste quattro parole: il "mondo deve accettare la nostra realta atomica". Il che significa sottomettersi al terrorismo iraniano per secoli e secoli subirne la atrocità politica e ideologica e medievale.
E' da anni che noi continuamo a ribadire che la nomina del passdar Ahmadinejad alla presidenza del regime dei mullah è stata una dichiarazione di guerra sia al popolo iraniano che a tutto il mondo. E anche abbiamo sottolineato la pericolosità del suo progetto atomico rivelando in tempo tutti i suoi particolari aprendo l'occhio del mondo su una realta tenuta nascosta per ben 18 anni. Ribadiamo ancora che la soluzione non è la guerra ai siti atomici. La giusta via è quella di aiutare la popolazione iraniana a liberarsi da soli da questo tumore maligno che ormai sta prendendo delle dimensioni catastrofiche. Il vento della guerra che si soffia in questi giorni e che ne parlano anche i massimi esperti mondiali ne è la prova.

karimi davood
A voi l'intervista con Arduino Paniccia, docente di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste e consulente di strategie militari:

''Gli Usa non parteciperebbero ma darebbero appoggio laterale a Tel Aviv''

Iran, l'esperto: ''Israele attaccherà quanto prima''


Arduino Paniccia, docente di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste e consulente di strategie militari: ''Un'azione dimostrativa e non di forza nei confronti di Teheran''

Roma, 2 lug. (Ign) - "E' una questione molto delicata, ma dopo il mio recente viaggio in Israele e Medio Oriente mi sento di azzardare un'ipotesi: le notizie di un attacco contro l'Iran hanno un certo fondamento". Lo rivela a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, Arduino Paniccia (nella foto), docente di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste, uno dei massimi esperti italiani di strategie diplomatiche e militari. Per Paniccia, che ha commentato la notizia diffusa in questi giorni dal network americano Abc secondo la quale Israele potrebbe sferrare un attacco militare contro le centrali nucleari dell'Iran entro l'anno, "l'attacco che il governo di Tel Aviv compirà molto presto, sarà un'azione dimostrativa e non di forza nei confronti di Teheran". Un attacco preventivo, "leggero" ed unilaterale, che prenderebbe le mosse da un rapporto riservato in possesso delle intelligence israeliane, americane e inglesi.

"Questo documento -continua Paniccia- proverebbe che il programma nucleare iraniano" - che ha subito una forte accelerazione nel corso di quest'anno- "verrà terminato molto presto, entro la fine del 2009". A questo si aggiunga che, ''secondo altre indiscrezioni, i comandi militari di Iran e Siria saranno affiancati a breve sotto un unico organismo". Minacce troppo forti per Olmert che, se aggiunte alle prossime elezioni americane, che potrebbero modificare gli attuali scenari diplomatici e geopolitici in medioriente, aumenterebbero la probabilità di un'azione militare. Secondo l'esperto ''Israele potrebbe sferrare un'incursione aerea su pochi obiettivi dimostrativi entro la fine dell'estate'', con un effetto non di annientamento, ma di dimostrazione. "Vogliono far capire che Israele è in grado di colpire: pochi target, non in superfice, ma in profondità''. Un'incursione rapida, capillare e di precisione come quella dell'anno scorso contro la Siria.

E' difficile stabilire quali scenari si aprirebbero in caso di un bombardamento contro l'Iran. Secondo il docente, se l'attacco resterà solo dimostrativo, "non si aprirà una crisi internazionale troppo aspra". Non sarà dunque una "catastrofe planetaria" come molti, da entrambe le parti, sostengono: ''la marina iraniana è troppo debole per attuare delle significative azioni di rivalsa''.

E la ricaduta sui prezzi del petrolio? ''L'oro nero subirebbe una temporanea impennata sui mercati -spiega- per poi ridimensionarsi dopo una ventina di giorni e scendere addirittura al di sotto delle quotazioni raggiunte in questi giorni. Solo un quarto dei rifornimenti di greggio passa attraverso lo stretto di Hormuz e i contraccolpi non sarebbero significativi per il mercato internazionale".

Quale sarebbe il ruolo degli Stati Uniti? "Il 70-80% della classe politica americana -prosegue Paniccia- non desidera un intervento diretto contro l'Iran, ma ne è preoccupata". Washington, secondo il docente, non lascerebbe mai solo il suo storico alleato. Un coinvolgimento diretto è impensabile, visti anche i risvolti drammatici del conflitto in Iraq, "ma è probabile -conclude- che gli Usa mettano comunque a disposizione di Israele le basi militari, fornendo assistenza e sostegno laterale alle operazioni di Tel Aviv".

 
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