lunedì 26 maggio 2008

IRAN: UN'ALTRA DONNA CONDANNATA A MORTE


nella foto: una donna picchiata a sangue dai passdaran di khomeini per aver lasciato fuori alcuni ciuffi di capelli

Secondo quanto ha scritto ieri il quotidiano governativo Etemad, la Corte penale di Teheran, sezione 71, ha condannato alla legge del taglione, una donna di nome Zeinab di trent'anni, accusata di aver ucciso il marito tossicomane e violento che la picchiava costantemente e la usava come la domestica. La legge del taglione è pari alla morte.
La storia: 4 anni fa, in una povera famiglia, i genitori di Zeinab decidono di dare in sposa la loro figlia 26 enne ad un uomo di 36 anni, tossicomane e spacciatore di droga. La famiglia non aveva più la possibilità di mantenere economicamente la figlia. Esattamente come il caso di Kobra per cui il dott. Aldo Forbice fece una grande campagna di sensibilizzazione nel programma radiofonico di Zapping, riuscendo a convincere le autorità giudiziarie iraniane a sospendere l'esecuzione della condanna a morte di Kobra Rahmanpour che aveva molte analogie con il caso di Zeinab.
Durante il processo Zeinab, tra lacrime e gridi di dolore, ha raccontato che fin dal primo giorno il marito la picchiava in ogni occasione e la usava come la domestica trascurandola anche dal punto di vista affettiva. Il marito aveva una sua stanza in cui usava la droga e guardava i suoi film porno. Ad ogni protesta il marito la bombardava di calci e pugni e minacce a morte.
Il giudice a questo punto ha chiesto alla donna perché non si sarebbe scappata di casa. Lei ha risposto:" una volta sono andata via e mi sono rifugiata a casa dei miei. Ma mia madre mi ha cacciato di casa dicendomi che oramai a casa sua non ce più posto per lei e cosi sono stata costretta a tornare a casa di mio marito che si divideva le stanze con i suoi genitori. Dopo il mio ritorno mio marito è diventato ancora più violento e mi picchiava costantemente. Una sera, quando è tornato a casa, gli ho chiesto perché tornava sempre tardi e perché mi avrebbe sempre trascura?. Lui mi ha risposto con i calci e pugni e poi si è rifugiato nella sua stanza per fumare l'oppio e guardare i suoi film!. A questo punto sono entrata anche io e ho protestalo. A questo punto lui mi ha tirato addosso un pugnale e mi ha seguito nella nostra stanza e ha cominciato a picchiarmi. Per difendermi ho preso in mano una chiave francese che tenevo sotto il cuscino e ho cominciato a colpirlo sulla testa. e cosi l'ho ucciso. Ma senza volerlo. volevo solo difendermi dalla sua aggressione." Dopo di lei i genitori del marito hanno preso la parola chiedendo la "legge del taglione" per la nuora. Dopo i genitori della vittima, ha preso la parola l'avvocato della donna che in una serie di documenti presentati ai giudici ha dimostrato il passato da spacciatore del marito e le testimonianze dei vicini sulle grida della donna quando veniva aggredita e picchiata dal marito.
Dopo l'arringa del difensore della donna, il giudice rivolgendosi a Zeinab le ha chiesto:" se i genitori del suo marito volessero chiedere il prezzo del sangue del loro figlio, lei può provvedere al pagamento del "DIE", il prezzo del sangue? La signora Zeinab tra le lacrime ha detto: " non possiedo ne denaro ne parenti che mi possano aiutare".
Dopo la fine del dibattimento, la giuria è entrata in camera del consiglio e ha deciso la pena di morte per la povera donna.
Questo è la storia di una donna, nata e vissuta nella repubblica islamica iraniana. Un paio di mesi fa, in un simile caso, il regime dei mullah ha stretto al collo di una povera donna, già mamma di due piccole figlie di 9 e 4 anni, tutto il suo odio che nutre nei confronti della DONNA. Nella repubblica dei mullah, tutti i diritti civili e penali sono basati sulla discriminazione sessuale della donna: vale la metà dell'uomo, diritto alla eredità pari alla meta dell'uomo, non può presenziarsi ai funerali del padre senza il consenso del marito ecc... Elenco delle discriminazioni femminili è molto lungo.
Mi fermo qui e chiedo a chi legge questa notizia di prendere carta e penna oppure scrivere un email di protesta ai parlamentari, ai politici oppure l'ambasciata iraniana a Roma esprimendo tutto il suo dolore e rincrescimento nei confronti di queste sentenze che non tengono conto ne delle condizioni in cui avvengono tali delitti e ne dei figli a carico di queste donne che di solito dopo l'uccisione della madre diventano doppio orfani.
Il messaggio del fondamentalismo islamico è MISOGINIA. E' la sua pecularietà fondamentale. Senza la quale il fondamentalismo islamico non può esistere. La violenza, il terrorismo, l'odio, guerra sono alcune esempi simbolici del fondamentalismo islamico di matrice khomeinista.
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO