martedì 1 aprile 2008

IRAN: GRIDO DI AIUTO PER UNA DONNA DI 32 ANNI CONDANNATA A MORTE


Nella foto Akram Mahdavi donna di 32 anni condannata a morte e in attesa di esecuzione della sentenza prevista per prossimi giorni.

Sta mattina ho ricevuto una triste telefonata da Teheran. Dall'altra parte della linea c'era una signora molto agitata e piangente che mi supplicava di aiutare una sua parente stretto di 32 anni, madre di una ragazza diciasettenne. Non sapevo cosa rispondere. Lei continuava a supplicarmi come se fosse nelle mie mani la sorte della donna in questione. Ero paralizzato dalla notizia e dall'impotenza di non poter fare nulla nell'immediato. Mi aspettavo una telefonata meno triste anche perche, oggi in Iran c'è la festa nazionale di Sizdebedar. In questo occasione tutta la popolazione esce di casa e fa la scampagnata per allontanare la malignità del numero 13 che nella cultura popolare è un brutto numero. Comunque ho cercato di calmare la signora e ascoltare la storia della donna in questione.
Ecoo a voi la sua storia raccontatami telefonicamente:
la signora in questione si chiama Akram Mahdavi, di anni 32, epilettica, che vive in carcere di Evin da quasi 5 anni e che insieme ad un altro uomo ha ucciso suo marito di 75 anni. Praticamente ha sposato all'eta di 15 anni un uomo di 65 anni. Dopo l'arresto e il processo, i giudici religiosi l'hanno condannata a morte e l'esecuzione della sentenza è prevista per i prossimi giorni. grazie alle attività delle organizzazioni che lavorano per la difesa dei diritti delle donne condannate a morte, i familiari del marito hanno deciso di perdonare la signora Akram dietro il pagamento del prezzo del sangue previsto nella codice penale del regime iraniano: 60 milioni di Tumans equivalente di 45 mila euro.
La signora Akram Mahdavi ha lanciato un appello attraverso il suo avvocato difensore, Mina Jafari, chiedendo aiuto a tutti coloro che possono partecipare finanziariamente in questo campagna dicendo che " ha una figlia di 17 anni che non ha nessuno e nel caso della morte della mamma perderà anche questo supporto", precisando che "in questi 5 anni di carcere ha potuto vederla solamente una sola volta".
In qualità del presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani in Italia, ho accolto con enorme piacere questa richiesta prommettendo il mio massimo impegno in questa umanitaria campagna per salvare la vita di una delle migliaia di donne vittime del sistema clericale dei mullah iraniani.
Chiedo, a nome della signora Akram Mahdavi la partecipazione ,pur minima, di tutti coloro che hanno sentito il grido di aiuto di Akram e della sua unica figlia di 17 anni. Aiutiamole per riunirsi e abbracciarsi e sorridere alla vita.
Chi vuole partecipare in questa campagna mi potrà contattare telefonicamente al numero: 3387862297.
A nome di Akram e della figlia anticipatamente ringrazio e mi inclino di fronte a coloro che vorranno aiutare Akram e salvarla dalla morte certa.
grazie di cuore
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO