venerdì 11 aprile 2008

BUSH ACCUSA IRAN DEL TERRORISMO E DELL'INTERFERENZA IN IRAQ. TAMBURI DI UN' IMMINENTE GUERRA?


nella foto: presidente degli Stati Uniti d'America George Bush

IRAN: BUSH, SULL'IRAQ DEVE FARE UNA SCELTA

La notizia:Washington, 10 apr. (Adnkronos) - L'Iran si trova a dover compiere "una scelta" sull'Iraq. Ad affermarlo e' stato il presidente americano George Bush durante il discorso alla nazione pronunciato oggi: "Anche il regime a Teheran ha una scelta da fare: vivere in pace con i suoi vicini, avere legami economici e culturali e religiosi forti, o continuare ad armare ed addestrare e finanziare gruppi militanti illegali che stanno terrorizzando il popolo iracheno".
La risposta:

CommentoOggi, prima di entrare nell'analisi della questione dal punto di vista di un analista politico che ha una chiara visione sul futuro dell'Iran, a prescindere dagli eventi che in questi giorni si sono succeduti, vorrei fare la coronologia degli eventi a partire dalle farse elezioni del Majles iraniano: Anzi vorrei partire dalla visita del Passdar Ahmadinejad in Iraq: un fallimento totale. Su questo viaggio gli iraniani avevano investito una marea di speranze. Ahmadinejad fu rifiutato dalla società civile e religiosa come persona non gradita e coinvolto nell'uccisione di migliaia di donne e uomini iracheni. Il Passdar Ahmadienjad durante quella visita si è reso conto della sua reputazione presso la popolazione e anche presso le forze alleate. Appena tornato in Iran ha ordinato due grandi sorprese che causarono centinaia di morti e feriti. il secondo episodio riguarda il parlamento dei mullah che questa volta ha riempito le sue poltrone dei più fidati uomini del regime, scegliendone tra gli ex generali della Sepah Passdaran e uomini dei serivzi di sicurezza. Con il Majles, il regime di Ahmadineajd ha "omogeneizzato" tutto il potere. Posso dire che oggi tutto il governo e le istituzioni iraniane sono sotto il totale controllo del Velayate Faghih: Ali Khamenei.
Terzo punto che ha avuto una rilevanza vitale è stato la terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che a detta dell'ex comandante della Sepah Passdaran è stato "un automatico griletto" contro il programma atomico iraniano.
Il quarto episodio riguarda l'apparizione dei massimi dirigenti della Nie americana che hanno smentito l'autenticità della famosa relazione che scagionava il regime dei mullah dall'accusa di voler costituire la bomba atomica.
Il quinto episodio tocca gli ultimi 4 giorni in cui sia in America che in Iran si sono succeduti dei cambiamenti di rotta: Ahmadinejad dopo aver dichiarato la costituzione di altri 6000 centrifughe, di nuovo ha dato uno scossone al suo governo facendo cadere i famosi elementi deboli che con il peggioramento della situazione e del quadro politico internazionale si "ingialliscono" continuamente: sta cambiando due ministri chiave del suo governo( Interni e Finanza). Ma nel versante americano è successo un fatto che per noi analisti iraniani "di parte" non è stata una novità. Anzi lo aspettavamo da tempo. Un altro fatto assai importante nel versante americano è stato allontanamento dell'ammiraglio Wiliam Falcon contrario alla guerra contro l'Iran. E poi la relazione e l'udienza del Generale Petraus e dell'ambasciatore americano Sig. Kraker presso gli organi competenti americani. Durante le udienze questi due uomini, uno diplomatico e l'altro militare e capo delle forze armate americane in Iraq hanno detto le stesse cose e hanno usato lo stesso linguaggio: Il regime iraniano è dietro di tutti gli avvenimenti negativi e sanguinosi iracheni ed è l'unico ostacolo alla stabilizzazione della situazione politca del paese.
E l'ultimo episodio ha una maggior rilevanza nella lettura del quadro attuale degli equilibri e dei rapporti tra i protagonisti del teatro attuale.
Il regime iraniano si trova in una morsa pericolosa che è la questione atomica. Ha a disposizione pochissimi tempi utili. Dall'altra parte non può nemmeno abbandonare la questione irachena onde rallentare le pressioni sul suo programma atomica. Lo stesso Ahmadinejad ha detto che il treno atomico "è senza freni e senza marcia indietro". Il che significa trovarsi in un vicolo cieco. Deve premere sull'accelleratore della bomba atomica e allo stesso tempo incrementare le sue interferenze in Iraq onde cacciare il pericolo americano che da 5 anni incombe sulla testa dei mullah. Sono due miscele micidiali che inevitabilmente e irrevocabilmente il regime di Khamenei deve bere fino in fondo. Il famoso calice amaro che bevette khomeini oggi è nelle mani di Khamenei.
Ma torniamo all'ultimo episodio che ha una rilevanza storico e strategico che sicuramente funzionerà come il famoso "griletto automatico":
le aprole del presidente Bush sono chiare e rotonde: o fai questo o ti facciamo la guerra. In poche parole ha detto cosi.
Adesso una volta messo insieme una serie di prove schiaccianti che indicano la direzione degli eventi irrevocabilmente verso la starda della guerra, chiedo al mondo occidentale in particolare quella parte che è stata sempre accondiscendente con i mullah iraniani cosa intendono fare per evitare questa catastrofica guerra che sicuramente porterà al coinvolgimento di una buona parte del mondo. Anche perchè i mullah iranianai hanno minacciato di rispondere con dei "mezzi non convenzionali".
Secondo me stiamo andando velocemente verso la guerra e verso una situazione assai complicata e senza vie di uscite sicure. Ma una via di scampo esiste ancora: seguire la terza via proposta dalla signora Maryam Rajavi:" Non alla guerra; non alla politica di accondiscendenza, si al popolo iraniano per un cambio democratico in Iran".
Secondo me è una via semplice, indolore e anche senza pedaggio. Basta sceglierla. Il resto è autostrada a 4 bande. Il popolo iraniano sa quello che deve fare con il regime dei mullah.
A quel giorno.
karimi davood

 
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