lunedì 17 marzo 2008

IL VOTO PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO


Fonte:AGI
L'Unione Europea ha espresso la sua preoccupazione per come si sono svolte le elezioni per il rinnovo del parlamento in Iran, e ha definito il voto di venerdi' scorso "non libero' ne' equo". L'Unione europea, si legge nella nota diffusa dalla presidenza di turno slovena, "esprime la sua profonda preoccupazione perche' il voto nella Repubblica Islamica dell'Iran si e' svolto senza le procedure richieste dagli standard internazionali e il processo elettorale non ha consentito una vera competizione elettorale". "A tal proposito, (l'Ue) esprime la sua profonda disapprovazione per il fatto che un terzo dei candidati potenziali non abbiano potuto presentarsi ai blocchi di partenza; il che non ha consentito agli iraniani di scegliere liberamente tra le diverse opzioni politiche". Nel voto di venerdi' scorso, i conservatori hanno ottenuto due terzi dei 290 seggi al Majlis, il Parlamento monocamerale di Teheran; ma i riformisti hanno fatto registrare risultati migliori del previsto, soprattutto tenuto conto che il regime aveva invalidato le loro migliori candidature. (AGI) - Bruxelles, 16 marzo -

Commento: siamo contenti che anche l'Unione Europea, finalmente si è espresso negativamente sulla natura delle cosidette elezioni del regime dei mullah. Importanza di queste nuove posizioni va letto e confermato e sottolineato nella lettura degli ultimi avvenimenti che hanno portato il Consiglio di sicurezza dell'Onu all'approvazione della terza risoluzione contro la costruzione della bomba atomica dei mullah. Anche il mondo che fino a ieri è stato assai accondiscendente con il regime di Teheran sta prendendo la coscienza che con il regime dei mullah la carota non ha funzionato e solamente l'ha fatto piu grossa e pericolosa. Io chiamo tale coscienza una conquista per il popolo iraniano e per la sua legittima resistenza rappresentata dalla signora Maryam Rajavi. Finora l'Unione Europea aveva mantentuto una posizione assai morbida favorendo involontariamente o volontariamente( dipende da quale occhi guardiamo alla questione iraniana), la costruzione
della bomba atomica islamica. Va ribadito che il regime dei mullah è sorretto da tre colonne portani di cui la terza, cioè quella atomica militare è di importanza strategica. Altre due sono la repressione interna e il terrorismo praticato all'estero contro gli americani, italiani, israeliani, palestinesi ecc...La lista è lunga. Per dimostrare il rapporto interseco tra queste tre colonne, basta tornare indietro per alcuni anni, quando la resistenza iraniana in un atto eroico e di valore umano e internazionale si è esposto ulteriormente al pericolo del terrorismo iraniano denunciando l'esistenza del progetto per la costruzione della bomba atomica aprendo una via tortuosa e assai difficile verso il deferimento della questione iraniano al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Parlo di una strada difficile perchè il mondo occidentale non è stato clemente con la resistenza iraniana a causa della loro politica di accondiscendenza con i mullah. Ma la
resistenza è andata avanti con tanta convinzione ed eroismo pagando sulla sua pelle il prezzo di questa denuncia. In questo cammino, numerosi simpatizzanti dei Mojahedin del Popolo sono stati arrestati e fucilati. Ma la volontà del popolo iraniano non ha smesso di denunciare e di disarmare il pericolo atomico militare islamico dei mullah. Il mondo civile deve un ringraziamento ai figli del popolo iraniano.
Tornando alla tema principale, volevo sottolineare che il regime dei mullah, quando ha trovato il suo progetto smascherato e visto traballare la sua "colonna atomica", per ammortizzare questa sconfitta ha messo il piede sull'accelleratore della repressione e del terrorismo, intensificando il lavoro dei suoi boia interni ed esterni. Basti guardare il numero delle persone impiccate in Iran e uccise all'estero. All'interno del paese ha preso di mira sia persone sessualmente "diverse" che le donne. Ha impiccato in piazza numerosi adolescenti e donne condannate a morte. Non ha risparmiato nessuna scusa onde intensificare la repressione interna e idem all'estero. Alla vigilia della prima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha scatenato attraverso il gruppo terroristico hezbollah la guerra dei 33 giorni contro Israele. E ha gettato ulteriormente la benzina sulla questione palestinese mettendo a disposizione della Hamas miliardi e armi.
Concludo e ribadisco la nostra soddisfazione per la nuova posizione dell'Unione Europea che in qualche modo conferma la tesi della resistenza secondo cui queste cosidette "elezioni" non sono altro che una messa in scena elettorale finalizzata a leggittimizzare la maligna soppravvivenza del regime di Ahmadinejad e allo stesso tempo depurare gli elementi del regime che rislutano vecchi, deboli e non di fiducia assoluta verso la Velayate faghih di Khamenei e non compatibili con le nuove circostanze internazionali in cui è intrappolato Teheran.
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO