martedì 19 febbraio 2008

"STOP ALLA LAPIDAZIONE PER SEMPRE"



il reporter:
Iran: “Lapidate nove donne e due uomini"
di Andrea Lessona lunedì 18 febbraio 2008

La prima pietra colpisce lo stomaco. La seconda, il volto. La terza, la testa. E uccide.
In Iran si muore così.
E’ la fine che faranno nove donne e due uomini se la sentenza che li ha condannati a questo supplizio verrà confermata.
L’allarme arriva da Amnesty International che, dalle pagine del suo sito web, lancia un appello perché la barbarie abbia fine.
L’organizzazione umanitaria ha chiesto alle autorità iraniane di abolire la morte per lapidazione e imporre subito una moratoria.
Ha invitato con fermezza a modificare il codice penale del paese e, nel frattempo, assicurare il rispetto della sospensiva sulla lapidazione imposta dal Capo dell’autorità giudiziaria nel 2002.
Secondo l’articolo 102 del codice penale, gli uomini devono essere sotterrati fino alla vita, le donne fino al petto. E poi uccisi a colpi di pietra.
Nonostante la moratoria del 2002 e le smentite ufficiali, Amnesty International è certa di alcuni omicidi avvenuti in questo modo.
Ja'far Kiani è stato lapidato il 5 luglio 2007 ad Aghche-kand, nella provincia di Qazvin. E’ stata la prima esecuzione confermata in via ufficiale, sebbene ci siano certezze anche per un uomo e una donna a Mashhad, nel maggio del 2006.
Si teme che questo destino crudele colpisca anche nove donne: Iran E., Khayrieh, Kobra N., Fatemeh, Ashraf Kalhori, Shamameh Ghorbani, Mokarrameh Ebrahimi, Leyla Ghomi e Hajar.
E due uomini: Abdollah Farivar e un cittadino afgano di cui non si conosce il nome.
Secondo i difensori dei diritti umani in Iran la “pubblicità” internazionale e la pressione a sostegno degli sforzi locali possono far cambiare il paese.
E allora urliamo ad Ahmadinejad: “Stop alla lapidazione per sempre!”

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO