mercoledì 20 febbraio 2008

Iran-Calcio: Clemente, tecnico spagnolo ha rifiutato


Finalmente è arrivata la notizia del rifiuto del tecnico spagnolo. L'altro ieri Clemente ha comunicato all'ambasciata dei mullah in Spagna che non è disposto ad accettare le direttive iraniane. Sicuramente la decisione è maturata durante la sua visita in Iran. Clemente ha potuto vedere con i suoi occhi che lo sport e in specifico il calcio non hanno nessun valore sotto il regime dei mullah. Tutto cio che ha visto eranno delle propagande politiche e non sportive. Ha visto con i suoi occhi che tutti i dirgenti sportivi iraniani sono degli ex generali Passdaran e non ex atelti come di solito avviene. Ha potuto testimoniare lo stato militare e del terrore in cui vive il calcio iraniano. Sicuramente ha capito subito che i mullah iraniani vorrebbero usarlo come una forte dose di Adrenalina su un corpo malato e agonizzante e ha avuto l'intelligenza di fiutare la trappola e coraggiosamente rifiutare l'offerta. Sappiamo che nello sport iraniano l'unica cosa che non ha posto è il merito sportivo. Negli anni passati sono stati arrestati e uccisi sotto tortura numerosi sportivi tra cui un capitano della nazionale. La lista degli atleti uccisi per aver espresso opinioni diversi dai dirigenti sportivi è lunga.Tutti gli atleti vengono costantemente moritorati e passati al setaccio dell'intelligence dei mullah. Il regime iraniano usa lo sport e in particolare il calcio come uno strumeno di propaganda islamica e ideologica. Chiunque accetti il posto del tecnico dellaa nazionale non è escluso a questa situazione e normativa . Deve sottostare alle direttive peropagandistiche e non sportive.
Faccio i miei migliori auguri e complimenti al ct Clemente per aver rifiutato l'offerta dei mullah. Sicuramente non avrebbe avuto nessun occasione di manifestazioni degne della sua bravura professionale. Nel primo occasione i mullah l'avrebbero cacciato nel peggiore dei modi.
La situazione del calcio iraniano assomiglia ad un malato agonizzante che si puo tenerlo in vita solamente con una forte dose di Adrenalina. In questo caso, il regime de mullah ha scelto Clemente al posto della Adrenalina pensando di poter fare miracoli. Ma il problema del calcio e in generale dello sport in Iran non è un bravo allenatore, il problema è l'esclusione ideologico e politico degli sportivi. Esistono decine e decine di organizzazioni di sicurezza che settacciano ogni idea e pensiero non compatibile con le direttive islamiche. Alla fine dei conti arrivano alla nazionale solamente coloro che sono compattibili ideologicamente con la federazione calcistica iraniana. Recentemente siamo stati anche testimoni di una forte divergenza tra la FIFA e il regime dei mullah che non è ancora risolto del tutto. La Fifa chiede la non interferenza negli affari sportivi del paese da parte dello stato e naturalmente il regime dei mullah rifiuta e considera le direttive della Fifa come interferenza negli affari interni del paese.
Nella costituzione iraniana è stato specificato che tutti i mezzi a disposizione della repubblica islamica, dalla A alla Z, sono a disposizione dell'espansione dell'Islam e della repubblica islamica, leggilo del terrorismo internazionale iraniano. Non è escluso nemmeno il calcio.

 
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