martedì 29 gennaio 2008

NUOVO APPELLO DEL COMITATO DI SOLIDARIETA' CON GLI STUDENTI DI TEHERAN




http://uk.youtube.com/watch?v=l7ByQIJhQ6A ( clikkare per vedere alcune sequenze degli attacchi delle forze di sicurezza agli studenti dell'università di Teheran)

E' da una settimana che gli studenti dell'università di Teheran sono in agitazione per una serie di richieste legittime che il regime dei mullah cerca di trascurare. Le due più importanti sono: l'abolizione della divisione tra i sessi nelle mense univeristarie; la cancellazione delle convocazioni presso i comitati disciplinari delle facoltà, ecc...
Nei giorni scorsi, gli studenti sono scesi nelle strade del campus universitario scandendo slogan tipo " morte al dittatore". Successivamente le forze di sicurazza hanno attaccato i manifestanti ferendone 60 ragazze e ragazzi e arrestandone una ventina. Molti feriti sono stati trasportati dagli stessi studenti all'interno del campus e gl altri rasferiti negli ospedali cittadini. Ma degli arrestati non si sa nulla. Probabilmente sono stati trasferiti nei centri di sicurezza dell'intelligence oppure nella sezione 209 del carcere di Evin. Ai genitori degli arrestati non trasmettono nessuna informazione circa i loro cari. Molti dei quali fanno avanti e dietro tra gli ospedali e medicine legali e centri di detenzione.
Ancora una volta chiediamo la solidarietà del mondo scolastico, del lavoro e della politica a favore degli studenti di Teheran. Non dobbiamo lasciare soli i coraggiosi ragazze e ragazzi che lottano per la libertà e la democrazia in Iran. Indirizzate i vostri appelli ai mass media italiani e ai politici e mandateci una copia all'indirizzo: irandemocratico@yahoo.it
Siamo in diretto contatto con coloro che trasmettono le vostre adesioni al coraggioso movimento studentesco, che in questo momento critico e assai esplosivo, finge da apristrada ai grandi movimenti di protesta popolare. Anche al tempo della rivoluzione del 79 l'università di Teheran ha giocato un ruolo fondamentale nell'organizzazione delle manifestazioni popolari e nella rottura della catena della repressione che paralizzava e bloccava qualsiasi azione e iniziativa della popolazione. Gli studenti di allora con il loro sacrifico e coraggio hanno strappato questa catena di paura e di terrore e hanno permesso alla gente di scendere in piazza.
Insistiamo a ribadire la necessità e l'importanza delle vostre adesioni al movimento della protesta degli studenti iraniani: contribuiscono a incrementare il coraggio e la sicurezza e la fraternità verso coloro che sono in prima linea e gridano " morte al dittatore".
Comitato di solidarietà e di appoggio agli studenti iraniani
roma 29.01.08


Una notizia diffusa da apcom
Iran/ università Teheran, secondo giorno di protesta
lunedì 28 gennaio 2008
Slogan contro Ahmedinejad "il dittatore"

Roma, 28 gen. (Apcom) - Aumenta il numero degli studenti che hanno aderito alla protesta in atto da ieri nell'Università di Teheran contro la dirigenza politica del paese. Gli studenti urlano slogan come "Morte al dittatore", "Non vogliamo un governo autocratico. Non vogliamo una forza di polizia repressiva", "Mahmoud Ahmadinejad è per la corruzione e la discriminazione" e "Lo studente muore, ma non verrà umiliato".
Stando a quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dal 'National council of resistance of Iran', ieri erano 1.500 gli studenti che hanno partecipanto alla protesta contro l'arresto di alcuni loro compagni di corso, le misure disciplimari adottate contro altri e la separazione di uomini e donne nella mensa e in altri luoghi pubblici dell'Università.

Il 'National council of resistance of Iran' è nato nel 1981 a Teheram si iniziativa di Massoud Rajavi, leader della resistenza iraniana, e riunisce diverse organizzazioni, gruppi e personalità iraniane. Dispone di un parlamento in esilio, che sostiene la nascita di un governo democratico, laico e di coalizione a Teheran.

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