venerdì 18 gennaio 2008

UCCISO SOTTO LA TORTURA UNO STUDENTE DI SANANDAJ



nella foto: Ebrahim Lotfollahi, studente della legge dell'università Payame Noor di Sanadaj, ucciso sotto la tortura e seppellito in segreto senza la presenza dei familiari.
Oggi pomeriggio tornando dallo studio Sky Tg News 24 di Roma, dove ho parlato della moratoria sulla pena di morte e la reazione iraniana, ho trovato questa triste notizia della morte di uno studente di 27 anni di Sanandaj, Iran occidentale.
Ebrahim Lotfollahi, studente della legge dell'Universita di Payame Noor, fu arestato due settimane fa dagli agenti in borgese del ministro delle informazioni dei mullah all'uscita della sala di esami della sua facoltà e fu portato in una segreta casa di sicurezza dell'intelligence iraniana. Fin dall'inizio Ebrahim fu sottoposto alle più feroci e disumane torture praticate dagli agenti iraniani. Nessuna notizia e informazione è stata trasmessa ai suoi familiari che lo cercavano da tutte le parti. Dopo la sua tragica morte è stato convocato suo padre negli uffici del ministero e informato dell'imminente liberazione del figlio ma lo hanno condotto al cimitero della città e gli hanno dimostrato una tomba riempita di una valanga di cemento.
Ebrahim fu accusato di "avere rapporti con le organizzazioni di oppisizione all'estero".Alla famiglia hanno proibito qualsiasi cerimonia religiosa in onore del figlio ucciso.
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprime il proprio sdegno per questo ennesimo crimine disumano commesso dal regime dei mullah e chiede agli organismi competenti in materia dei diritti umani di protestare vivamente presso il tribunale internazionale contro i crimini commessi contro l'umanità e chiedere la riesumazione del corpo di Ebrahim per verificare le torture a cui fu sottoposto durante la sua detenzione, come ha chiesto la sua famiglia. I genitori vogliono sapere la verità e il perchè il loro figlio è stato ucciso? Tutto ciò succede estammente dopo un mese dall'approvazione della moratoria da parte dell'ONU. Alcuni giorni fa contemporaneamente alla visita della delegazione italiana capeggiata dall'On. Ranieri, sempre in Kurdistan è stato impiccato in pubblico un prigioniero politico ferito e invalido di entrambe gambe. Nella foto si vede il detenuto portato in barella e impiccato alla presenza del pubblico.
Karimi davood
Oggi, alle ore 13 e 45 ho partecipato in diretta alla tg 24 di Sky News dove ho elencato tutti i dati in mio possesso sulla situazione del rispetto della moratoria in Iran. In soli primi 10 giorni dell'anno 2008 sono stati impiccati 23 persone di cui tre donne, madri dei piccoli fanciulli.

 
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