domenica 13 gennaio 2008

NUOVO DISUMANO CRIMINE DEL REGIME DEI MULLAH

Fonte: il giornale curdo ASOO.
Kurdistan iraniano: Tempo fa fu arrestato un cittadino curdo di nazionalità turca di nome Hassan Hekmat Admir, appartenente al gruppo dissidente Pejak. Hassan al momento dell'arresto si trovava in una situazione semi coma a causa del freddo e del gelo tale che aveva perso il controllo di entrambe gambe e di conseguenza paralizzato. Dopo l'arresto Hassan fu trasportato nel carcere della città di Khoi e sottoposto alle più disumane torture anziché cure mediche. Successivamente, in seguito ad una campagna di informazione dei suoi amici, l'Amnesty International intervenne e chiese la cura e la sospensione della condanna a morte. In risposta, il regime terrorista fascista-religioso di Ahmadinejad ha trasportato il detenuto su una barella e conducendolo nel cortile del carcere di Khoi dove ha eseguito e messo in opera la più disumana forma di crudeltà mai vista nella recente storia umana. In tal maniera Ahmadinejad ha dimostrato la sua vera faccia. Niente pietà manco per i feriti e i disabili.Hassa Hekmat Damir fu accusato di "aver complottato contro la sicurezza nazionale"!!! leggilo la sicurezza dei mullah.
Attraverso questo articolo chiedo la vostra sensibilità umana e professionale dando il maggior risalto a questo disumano atto commesso dal regime di Ahmadinejad. Bisogna reagire e prendere la posizione. Hassan non era un cittadino iraniano era cittadino turco. Ma la voglia di sangue del regime di Teheran non viene soddisfatto da quello degli iraniani ecco perché si esposta verso gli stranieri. E' il tempo di reagire e di protestare. Restare in silenzio è altrettanto un crimine di valore non inferiore a chi l'ha commesso. Mi riferisco alle istituzioni e agli organi statali e internazionali. Ma chiedo anche la protesta dei singoli cittadini scrivendo ai loro rappresentati parlamentari e governativi chiedendo di intervenire, con adeguate iniziative, presso il regime dei mullah di Ahmadinejad. Non lasciamoci trascinare involontariamente nella condivisione di un crimine che non doveva assolutamente essere commesso.
Chiedo alle forze politiche di organizzare una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata dei mullah. Protestare, in questo caso, significa rafforzare le vostre difese. Naturalmente anche le vostre coscienze.
Il silenzio signifca assenso.
Karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO