giovedì 31 gennaio 2008

IRAN: SOSPESE PER ORDINE DI SHAHROUDI LE ESECUZIONI PUBBLICHE. PERCHE'?




UNA VITTORIA PER IL MOVIMENTO CONTRO PENA DI MORTE
IL REGIME DEI MULLAH COSTRETTO A DIETREGGIARE
PENA DI MORTE: IRAN VIETA ESECUZIONI IN PUBBLICO
La notizia:
(AGI) - Teheran, 30 gen. - L'Iran ha vietato le esecuzioni in pubblico. L'ayatollah Mahmoud ....

Commento:
La notizia è di ieri. Il mullah Shahroudi, capo del sistema giudiziario del regime di Ahmadinejad ha dichiarato che" d'ora in poi le esecuzioni devono essere eseguite lontano dagli occhi del pubblico." Questo grazie alla pressione internazionale e a varie campagne di informazione condotte dala resistenza iraniana contro la politica del terrore dei mullah. In questo articolo vorrei analizzare il perchè delle esecuzioni in pubblico. Come sappiamo, nel regime dei mullah, la pena di morte e gli attentati quotidiani contro gli intellettuali e i dissidenti, hanno esclusivamente una funzione e obiettivo deterrente non in campo criminale ma in campo sociale e politico. L'obiettivo della pena di morte non è come in America che come pretendono è per la prevenzione del crimine. Ma è quello di fomentare il terrore tra la popolazione e terrorizzare coloro che sono potenziali candidati alla ribellione e al dissenso in particolare i lavoratori e ceti sociali bassi e medi. Si sa che le classi sociali bassi sono quelli che maggiormente soffrono la politica di belligeranza dei mullah. La politica del nucleare militare per la costruzioen della bomba atomica ha ridotto la popolazione alla povertà e alla miseria. La situazione è talmente forte tra queste popolazioni(rappresentano una grande fascia sociale), che sono costrette a vendersi l'anima e il corpo. La media età della prosituzione è scesa a 13 anni. La violenza ha raggiunto livelli talmente alti e pericolosi che si comincia a uccidere anche per pochi euro. Il caro vita ha raggiunto livelli molto alti e insopportabili. Naturalmente la politica del regime, nei suoi trentanni, ha creato il terreno fertile a tutti i tipi di criminalita e malavita diffondendo e contribunedo al consumo della droga facile e a basso costo onde narcotizzare i giovani e i fasci sociali potenzialmente pericolosi. Naturalmente, il regime usa a suo favore questo esquilibrio sociale sfruttando gli elementi provenienti da queste classi arruolandoli nelle sue forze militari e repressive onde affrontare sia il pericolo proveniente dall'interno del paese che dall'esterno. In tal direzione porta avanti due linee parallelle che in verita costituiscono due fondamentali pilastri del suo regno: la repressione e il terrorismo. Il primo punta verso l'interno e il secondo verso l'esterno. Di solito quando è necessario si vengono in soccorso uno dell'altro.
Secondo me la decisione del mullah Shahroudi nasce anche da questo fatto che oramai nemmeno questi atti criminosi non funzinao piu. Lo dimostra il tasso alto delle manifestazioni quotidiane degli studenti, degli insegnanti, dei lavoratori e della gente comune che essendo disperata si è riversata nelle strade sfidando i passdaran e le forze di sicurezza. Ormai si è rivelata una politica inefficace e obsolento e causa di diverse contestazioni da parte dei partner stranieri che chiedevano "la sospensione delle esecuzioni pubbliche" e guarda caso non la sospensione delle esecuzioni in generale! A parte la moratoria sulla pena di morte, da parte degli stranieri non c'è stata una ferma e detreminante politica di obiezione verso la pena di morte. Batsava che gli stranieri condizionavano qualsiasi relazione in particolare quelle economiche alla sospensione della pena di morte e al rispetto dei diritti dell'uomo. Ma questa politica è venuta a mancare. c'è stata sola una pressione verso le esecuzioni pubbliche. Ma attenzione, il mullah Shahroudi si è risevato il diritto di riprendere e di decidere sulle future esecuzioni pubbliche. Sicuramente in futuro saremmo testimoni di un accanimento delle esecuzioni. Alcuni giorni fa è stato fucilato un ragazzo di 24 anni nella città di Isfahan. Nel caso suo è stata usata la fucilazione. Una esecuzione emblematica. Era da tempo che i mullah non usavano le plotoni di esecuzione. In un altro caso nella città di Shiraz, i giudici religiosi hanno condannato due ragazzi alla morte attraverso " gettare dall'alto della montagna rinchisi in un sacco di Juta". "Nel caso che fossero soppravissuti devono essere impiccati". Questi atti e provvedimenti hanno tutti un solo filo conduttore: la repressione del dissenso e il fomentare del terrore tra la popolazione onde evitare il riversamento della "protesta" verso le strade. Un atto che porterà inevitabilmente a diventare un diluvio di protesta formando il "sunnami anti mullah e anti fondamentalismo islamico" portando a seppelirlo in pochi istanti nella pattumiera della storia dell'umanità liberandola per sempre dalla più grande minaccia mondiale del terzo millennio.
In questo cammino, il popolo iraniano ha bisogno di essere assistito e appoggiato dalle opinioni pubbliche mondiali. E' meglio investire nella popolazione iraniana che nello scatenare la guerra al regime dei mullah. Vi assicuro nel rapporto costi e benefici conviene nel investire sulla popolazione iraniana. Garantisce di piu e a lungo. Forse per il momento non trasmette tanto ottimismo ma vi garantisco è la carta vincente. Basti guardare il bilancio delle vittime del terrorismo iraniano che non ha risparmiato nessuna nazione compreso Italia: le vedove dei carabinieri di Nassirei ancora e per fortuna sono vivi e testimoni.
Allora investiamo nella terza via proposta dalla signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana: Non alla Guerra estera. Non alla politica di accondiscendenza. Si alla politica di sostegno al popolo iraniano per liberarsi democraticamente dal regime fascistreligioso dei mullah( nemico numero uno dell'umanità). QUESTO INVESTIMENTO SICURAMENTE RENDI DI PIU'. VE LO GARANTISCE IL SACRIFICIO DI PIU' DI 120000 RAGAZZE E RAGAZZI IRANIANI CHE HANNO SCELTA DI DIRE NO AL FONDAMENTALISMO ISLAMICO DI KHOMEINI.
VIVA IL LORO RICORDO. IN UN PROSSIMO FUTURO IL MONDO CIVILE LI RENDERA' OMAGGIO.

karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO