mercoledì 21 novembre 2007

NUOVA MOSSA DEL REGIME DEI MULLAH

TEHERAN (Reuters) - Il ministro degli Esteri iraniano oggi ha annunciato che Teheran acconsentirà alla richiesta degli Stati Uniti di un nuovo giro di colloqui sulla situazione della sicurezza in Iraq, riferiscono le agenzie d'informazione iraniane.
"Questi negoziati si terranno nel prossimo futuro", ha detto il ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki, secondo l'agenzia Isna. L'agenzia Irna riporta una notizia analoga.
I due Paesi hanno già tenuto tre serie di colloqui sull'Iraq quest'anno

COMMENTO: In vista della nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU contro il programma nucleare iraniano, il regime dei mullah ha adottato una nuova linea moderata e morbida dichiarando con tanta enfasi la sua partecipazione alla quarta round delle trattative con gli americani. Prima di queste dichiarazioni, il governo degli Stati uniti d'America aveva liberato 9 diplomat- terroristi catturati sul territorio iracheno. Tutti i prigionieri liberati facevano parte della Forza Qods di cui fu capo anche attuale presidente dei mullah. Gli americani hanno dichiarato che queste persone pur appartenendo ad una forza terroristica non sono più un pericolo per gli americani e gli iracheni!!! In gergo militare e politico queste dichiarazioni significano che questi elementi sono stati "sviscerati" nelle informazioni in loro possesso e ormai non sono più utili ad ulteriori indagini. La stessa cosa vale anche per il regime dei mullah che non si fiderà più a questi elementi che non si sa che cosa hanno" cantato" agli orecchi delle forze armate americane. praticamente sono delle persone "bruciate" e probabilmente prima o poi verranno eliminate con qualche Camion impazzito! Tipico modo di eliminazione usato dai servizi iraniani all'interno del paese. Comunque questo ci interessa ben poco. La cosa importante è la nuova mossa adottata dopo le ultime minacce contro coloro che "violano l'integrità del paese" e in particolar modo dopo la visita lampo del presidente Venezuelano "Ahmadinejad secondo"!!! Lui si esprime con orgoglio di essere Ahmadinejad del suo paese. E' in vista una forte e pericolosa alleanza tra i due paesi. Entrambi barcollano e sono nel mirino degli americani.
Comunque vadano le cose, secondo un detto persiano "da questa patata non si alza nessun vapore"!
Nel senso che è una nuova presa in giro mirato ad attenuare la pressione americana sugli elementi che lavorano in Iraq e acquistare nuovi tempi per facilitare la costruzione della bomba atomica e naturalmente a breve termine rimandare a lungo possibile l'approvazione della nuova risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Concludo e ribadisco che con la madre patria del terrorismo non si deve dialogare. Bisogna dimostrare la prontezza, la fermezza e la determinazione. Altrimenti, come si dice in Iran " si pesta l'acqua nel mortaio"
karimi davood

 
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