venerdì 14 settembre 2007

IRAN: IMPICCATI TRE CONDANNATI PER SABOTAGGIO


13-SET-07 19:11



Teheran, 13 set. (Adnkronos/Dpa)- Tre uomini condannati per "sabotaggio" sono stati impiccati oggi ad Avhaz, nella provincia sud occidentale iraniana del Khuzestan, riferisce l'agenzia stampa di stato, Irna. I tre sono stati condannati per l'esplosione di due bombe che, nell'ottobre 2005, uccise quattro persone e ne feri' 70 nel centro commerciale di questa citta'.

Commento:
La repressione e il terrorismo sono due colonne portanti del regime dei mullah. Vanno a pari passo come se fossero un binario. Le atività terroristiche in Iraq e in tutto il medioriente e le immagini che arrivano dall'Iran ci possono aiutare a comprendere le ragioni per cui il regime iraniano insiste ferocemente sulla costruzione della bomba atomica, pur andando incontro alle sanzioni dell'ONU. La bomba atomica è la chiave della soppravivenza del regime di Teheran. Con la bomba si chiude a chiave la porta del potere dei mullah alla quale nessuno oserà di avvicinarsi. Ma intanto che la bomba non c'è allora è necessario colmare il suo vuoto con la repressione e il terrorismo.Credo che il concetto sia comprensibile. Ma sia chiaro che non voglio dire che una volta costruita la bomba allora spariscono la repressione e il terrorismo. No assolutamente. Bensì cambieranno gli aspetti e le modalità anche la strategia dei mullah. Usciranno dalla regione del medioriente e punteranno sull'Europa e sull'America. Non ci credete aspettate e vedrete.
La politica di accondiscendenza è cooresponsabile dello spargimento del sangue dei giovani iraniani costretti, a spese della loro vita, a fare " la danza per la libertà", appesi ai grù.
Spero che la comunità internazionale in particolare Ayattolah Solana, responsabile della politica estera della Comunità Europea, si sveglino prima possibile e aprino gli occhi. Anche perchè domani i figli e i nipoti e pronipoti ci malediranno per quanto abbiamo commesso in cambio di un misero pugno di petrodollari.
Vorrei invitare i politici italiani a riflettere su quanto avviene in questi giorni in Iran.
Ieri, Maryam Rajavi, il presidente della repubblica eletta dal Consiglio Nazionale della resistenza Iraniana, denunciando la nuova ondata delle esecuzioni dei giovani , ha criticato il silenzio adottato coscientemente da parte della comunità internazionale nei confronti della violazione dei diritti umani in Iran. Mi associo al grido di allarme e di aiuto della presidente Maryam Rajavi e chiedo l'adozione dei passi necessari, sul piano internazionale, da parte degli organismi competenti onde evitare lo sterminio dei giovani iraniani da parte dei mullah di Teheran.
karimi davood

 
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