venerdì 3 agosto 2007

NUOVA ONDATA DI ESECUZIONI IN IRAN


La nuova ondata di esecuzioni pubbliche hanno un dupplice messaggio: uno interno verso la popolazione in rivolta che non desidera altro che la caduta violenta dei mullah e la messa in atto della famosa promessa che fece quasi venti anni fa: agli inizi degli anni 80 i govani per ogni albero di Teheran attribuivano il nome di un mullah da impiccare !Si diceva all'epoca, che non ci sono più posti. Sono tutti prenotati.
E l'altro verso l'esterno dell'Iran. Cioè verso i paesi stranieri che in qualche modo cercano di interferire nella questione iraniana. Con una fava vogliono catturare due piccioni. Però non bisogna lasciarsi intimorire. Bisogna comportarsi come i giovani iraniani: dimostrare la fermezza e la resistenza. Altrimenti si cade nella trappola dei mullah e ciò è la fine di tutto. Allora cosa bisogna fare? Bisogna prima di tutto condannare fortemente e vivamente la nuova ondata di terrorismo interno. Ammiro molto la posizione della Farnesina che ha convocato un agente dell'ambasciata e ha protestato contro la repressione e la condanna a morte spiccata contro due giornalisti kurdi. E poi bisogna anche far vedere che siamo capaci anche di fare qualche sacrificio. Bisogna scendere in piazza e protestare. Bisogna schierarsi a fianco dei giovani iraniani. Non è accidentale la nuova fase di repressione in Iran. Se non ci muoviamo oggi, domani sarà molto tardi. Naturalmente qua non possono arrivare i gurù dei mullah ma possono arrivare, grazie alla politica di accondiscendenza, i micidiali kamikazze di Ahmadinejad. Londra, Madrid e altre città del mondo sono un ricordo abbastanza giovane.Le ferite ancora sono aperte.
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO