mercoledì 18 luglio 2007

IRAN: "CONFESSIONI" IN TV DI IRANO-AMERICANI ARRESTATI


La notizia:
Due cittadini irano-americani detenuti da maggio a Teheran e un irano-canadese incarcerato lo scorso anno per quattro mesi sono stati mostrati questa sera dalla televisione iraniana mentre confessavano di aver preso parte a un programma di iniziative culturali con gli Usa che, secondo una di loro, aveva il fine di "provocare un cambiamento morbido" all'interno della Repubblica islamica.

A fare questa ammissione è stata Haleh Esfandiari, 67 anni, responsabile per il Medio Oriente dell'istituto di ricerca Woodrow Wilson di Washington. "Le iniziative erano finanziate dal Congresso americano", ha sottolineato la Esfandiari, che ha il doppio passaporto iraniano e Usa.

Kian Tajbaskhsh, anch'egli con doppia cittadinanza iraniana e americana, che lavorava per la Open society, una fondazione facente capo a George Soros, ha detto che nell'iniziativa era coinvolto anche il miliardario ebreo americano di origine ungherese.

Ramin Jahanbeglu, un filosofo con cittadinanza iraniana e canadese, e la stessa Esfandiari hanno parlato tra l'altro di una conferenza organizzata dal Dipartimento di Stato nel 2002 presso l'Università della California di Los Angeles per avviare una cooperazione tra intellettuali provenienti da Iran, Israele e diversi paesi arabi.

Jahanbeglu, la cui "intervista" era stata realizzata lo scorso anno, quando era ancora in stato di detenzione, ha sottolineato anche il presunto ruolo del marito della Esfandiari, "un ebreo che prima della rivoluzione era direttore di un quotidiano in lingua inglese in Iran".


COMMENTO: Fin qua la notizia di per se è molto triste e preoccupante. Tipico comportamento dei regimi dittatoriali. Mostrare delle persone arrestate e mai assistite dai loro difensori e mai processati di fronte ad un tribunale imparziale è veramente ripugnante e disumano. Io politicamente non sono mai stato d'accordo con questi signori ma condanno fermamente la trasmissione delle loro " confessioni" in tv. E' un azione barbara del regime dei mullah. Un regime con cui la comunità internazionale trattiene da anni delle relazioni diplomatiche e dei " dialoghi costruttive!!! critici!!! ecc". E' un regime che trascurando la mobolitazione internazionale contro la lapidazione dà il via libera alla più brutale forma di violenza e di repressione e lapida un uomo a 70 kilometri dalla capitale. Il messaggio è chiaro. Naturalmente ai personaggi sordi come ayattolah Solana, ministro degli esteri dell'Unione europea.In breve messaggio è questo:" me ne frego di voi. Io vado avanti per la mia strada e costruisco pure la bomba atomica. Guai se vi azzardate a impedirmela. Trasferisco tutta questa violenza anche a casa vostra". Il mesaggio è chiarissimo. Il regime iraniano è unico nel mondo che sempre ha mantenuto le sue prommesse. Fa quello che dice. Non scherza. Ti usa finchè lo servi. Poi ti butta via. L'esempio dei cittadini iranoamericani è la più evidente prova di tale comportamento disumano. Finchè ha potuto ha sfruttato il prestigio e la presenza e l'autorevolezza dei cittadini iraniani presenti in Europa e in America. E quando è finita la loro scadenza gli ha arrestati e gli ha costretti a confessare tutto o quasi.
Per coloro che non sanno e non ricordano la storia recente, devo tornare indietro e raccontare che al tempo della guerra Iran- Iraq, il regime dei mullah mandava i bambini sui campi minati per aprire la strada ai soldati di Dio e avvanzare verso Gerusalemme! All'epoca il regime dei mullah chiamava i bambini " Monouso"! Perchè una volta usati non c'erano più.
Concludo e ribadisco che questo comportamento nei confronti delle persone incarcerate e senza difesa è condannabile e va condannato da tutti i governi e istituzioni. E' un segnale dell'aggravameno della situazione del regime in seguito alle risoluzioni dell'ONU. E' un segnale di paura e di terrore in cui si trovao tutti i dirigenti del regime. E' un atto finale di un regime che si trova sull'orlo della caduta in pattumiera della storia. E' un atto tipico del fondamentalismo islamicodi Teheran. E' un forte segnale del terrorismo nei confronti di quei paesi da cui provengono questi prigionieri.
E' un segnale che va preso seriamente in considerazione.
Tutto ciò è il risultato di un dialogo" costruttivo e critico " portato avanti dall'Ayattolah Solana. E' il risultato della politica di accondiscendenza europea nei confronti di un regime che non riconosce e non rispetta nessuna norma ne civile ne penale.
E' il figlio della politica di accondiscendenza europea. Se vogliamo cambiare qualchecosa dobbiamo cambiare per prima il nostro atteggiamento e comportamento. Altrimenti ci stiamo prendendo in giro. E dobbiamo aspettare anche il peggio. Magari prossima volta al posto di questi tre iraniani troveremo tre altissimi dirigeni europei che si confessano di non aver agito bene a favore di teheran e di aver lavorato per conto di qualche organizzazione di intelligence straniera!
Bisogna conoscere bene il suo DNA altrimenti si diventa un suo strumento e una carta nelle sue mani.
Il veleno di questa vipera ha un antidoto che si rova solamente nelle mani del popolo iraniano e affidato momentaneamente alla signora Mariam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della resistenza Iraniana. Inutile aggirarci intorno e piangere per i morti. Antidoto di questo serpente è gratuito. La resistenza iraniana ha sempre dichiarato che non vuole ne soldi ne armi basta togliere gli ostacoli posti lungo il suo cammino. Basta rimuovere dalla lista dei terroristi il suo nome. Basta riconoscere quei 120.000 persone che hanno sacrificato le loro vite a nome di questa resistenza e a nome della liberta e della democrazia in Iran. Il tempo corre veloce, il tempo stringe.
Karimi Davood

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