venerdì 1 giugno 2007

Il summit di Baghdad


La casa di Almaleki a Baghdad fu il teatro dell'incontro triangolare tra America Iraq e Teheran.I lobby stranieri proiraniani ( compreso gli italiani), possono cantare vittoria e dire che finalmente siamo riusciti a domare il "mostro" e trascinarlo al tavolo delle trattative.Dal momento che io non faccio parte di questi lobby e me ne faccio un orgoglio e onore, mi appello ad un proverbio molto saggio persiano che si usa in questi casi.Si dice, in poche parole "non cantare vittoria se il bambino non ha ancora fatto pipì sotto, la notte è lunga"!Dal mio punto di vista il fatto che il regime dei mullah abbia accettato di scendere a trattare è una vittoria del popolo iraniano e del popolo iracheno perchè grazie alla resistenza iraniana, che sempre puntualmente ha rivelato e smascherato i piano catastrofici iraniani in Iraq, il regime si è vista costretto a scendere diplomaticamente in campo e diffendersi dalle accuse.Grazie alle rivelazioni della resistenza iraniana insieme ai partiti democratici e nazionalisti iracheni, le forze americane sono riusciti a scovare e neutralizzare molti piani diabolici iraniani finalizzati a intensificare il più possibile la caos in Iraq.La cronaca quotidiana ci dimostra spesso la scoperta delle basi e centri di tortura e di detenzione degli agenti iraniani sul territorio iracheno.In una recente riunione tra i capi della Sepah Passdaran è stato deciso la riorganizzazione delle forze al servizio iraniano e l'esecuzione delle operazioni militari contro gli americani in modo anonimo e attribuirne successivamente la responsabilità ad Alqaed.Un altro successo di questo evento è il fatto che il regime dei mullah indirettamente ammette il suo ruolo devastatrice sulla scena politica irachena partecipando a questo summit.Qualsiasi sia il risultato vi confermo grazie alla mia trentennale esperienza di opposizione e di studio dei comportamenti del regime dei mullah che la situazione politica e militare verrà aggravata e non assiteremo assolutamente nessun miglioramento sul campo di battaglia.Per capire meglio quanto sia grave l'interferenza iraniana in Iraq bisogna guardare le cose con una lente di ingrandimento imparziale: L'Iraq è ormai è diventato un campo di battaglia per la "soppravvivenza" del regime.Perchè chiamo la soppravvivenza? Pechè se i mullah riuscissero a sconfiggere gli americani e costringerli a lasciare il paese, il regime di Teheran avrà salvo il suo e avrà anche guadagnato la sovranità politica militare iracheno attraverso la rete di mercenari politici iracheni al suo servizio.( ultimamente la resistenza iraniana ha rivelato una rete di iracheni che lavorano al soldo degli iraniani.Il loro numero non è di poco conto: fino al 2003 erano all'incirca 32000, compresi alcuni attuali ministri e parlamentari e pubblicato dal settimanale Panorama e firmato da Aldo Forbice).Adesso capovolgiamo la situazione: Se gli iracheni riuscissero a conquistare, grazie agli americani, la loro sovranità e identità nazionale e politica naturalemnte diventerebbero nuovamente un'altra diga di fronte all'integralismo iraniano e un governo democratico appoggiato dalla popolazione.Cioè antitesi del regime dei mullah e nel frattempo gli americani avrebbero terminato la loro missione e sarebbero pronti a nuove avventure, ammesso che nel frattempo non si sia successo nulla a proposito del programma atomico iraniano.Secondo me gli americani chiederanno agli iraniani presentando documentazione e prove filmate e scritte di cessare la loro interferenza in Iraq e altrettanto gli iraniani chiederanno agli americani di espellere le donne e gli uomini della resistenza iraniana residenti nella base Di Ashraf e di abbandonare il paese e lasciare la torta alla loro portata.Cioè sarà un colloquio tra due muri senza bocca e orecchie!Chiunque accetti la proposta dell'altro finirà nella padelle con olio bollente.Gli americani grazie alla esperienza del passato non si fidano più degli iraniani e respingeranno "l'offerta" Ha detto bene il consigliere del capo supremo per problemi internazionali, Ali Akbar Velayati, quando disse " se arretriamo di un centimetro su qualsiasi argomento in particolare sull'atomica finiremo in una fine atroce e dolorosa".Sì, l'unica via per la salvezza del regime iraniano si vede nella proseguzione di tutta la starda che ha perecorso fino ad oggi.Basta una piccola frenata e la macchina verrà catapultata nella patumeria della storia.Basti guardare anche i problemi interni, le manifestazioni, scioperi, scontri e dissenso dilagante nella società iraniana.Interferenza iraniana nella politica irachena, sia politica che militare sovversiva, fa parte di una strategia diabolica e catastrofica: portare tutti i paesi islamici della regione e non sotto la leadership religioso politico militare iraniana.Cioè ricostruire il regno islamico iraniano. Se capiamo questo concetto capiremo pure il resto, altrimenti continueremo a dare gratuitamento il nostro servizio, coscientemente o incoscientemente, al regime dei mullah.Sono abili prestigiatori in particolare modo per coloro che sofrono delle nostalgie antimperialistiche!!!karimi davood, presidnete associazione rifugiati politici iraniani in Italia e analista politico

 
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